Falcone si smarca dai suoi: «Pedonalizzare è folle mi dissocio ufficialmente»

Udine 15 gennaio 2019 consiglio comunale Agenzia Petrussi foto Massimo Turco
Udine 15 gennaio 2019 consiglio comunale Agenzia Petrussi foto Massimo Turco

«Udine sta perdendo le vetrine e le luci e una volta che le attività commerciali sono chiuse, c’è poco da rilanciare. Il resto del territorio comunale cresce e noi perdiamo l’economia del cuore cittadino, diventando un centro fantasma in una città giù di tono e di conseguenza poco appetibile per il turismo: volevamo ridare forza a questo centro, non affondarlo».

Antonio Falcone, consigliere delegato al commercio nelle file di Progetto Fvg-Identità civica, non fa sconti alla giunta, nonché ai colleghi di maggioranza (e di lista, come il vicesindaco) sulla decisione di chiudere alle auto il traffico del centro. Si smarca dalla scelta della sua maggioranza ricordando di non essere stato consultato per un parere.

All’indomani del via libera alla pedonalizzazione di via Mercatovecchio – per la quale Fontanini e i suoi assessori si sono allineati, di fatto, all’esito del referendum promosso dagli Autostoppisti – le reazioni non sono delle più calme e diplomatiche. A partire dal consigliere delegato al commercio che, in risposta a quanto affermato da Marco Belviso – candidato alla presidenza del consiglio di quartiere per Udine centro, poi andata a Gary Di Qual – prende palesemente le distanze dalla decisione della maggioranza e lo fa attraverso un post pubblicato suo social.

«Non mi sono mai espresso a favore della chiusura di via Mercatovecchio e ancor meno per la limitazione al traffico di altre come vicolo Sillio eccetera – si legge nel testo pubblicato sul suo profilo Facebook –. Aggiungo che sono in completo dissenso con le scelte prese nei confronti della viabilità e ne prendo ufficialmente le distanze. Nessuno mi ha chiesto il parere e non è la prima volta. Nel frattempo il centro storico è sempre più agonizzante». Queste le parole utilizzate dal consigliere che spiega come il discorso non si riduca alla semplice chiusura al traffico di via Mercatovecchio, ma riguardi un ragionamento ben più ampio e complesso. «Mi sono sempre limitato a considerare aspetti favorevoli e sfavorevoli in merito alla chiusura al traffico, senza mai esternare pareri, e come espressione dei commercianti mi sarei almeno aspettato un coinvolgimento su queste valutazioni – osserva Falcone –. Non sono d’accordo con questa scelta e oggi (ieri, ndr) ho ricevuto molti messaggi, anche duri da parte di colleghi ai quali avevamo promesso di voltare pagina». Una decisione, quella di allargare a tutto il centro la ztl, che, secondo il consigliere comunale, non invoglia le persone a raggiungere il centro città.

«Dopo 20 anni che se ne parla è una cosa positiva decidere di chiudere via Mercatovecchio e va bene, chiudiamola – prosegue –, ma a patto che rivediamo il resto, non sono d’accordo su un’area pedonale così vasta, non regge». Per Falcone andrebbero individuati i punti nevralgici nei quali promuovere le pedonalizzazioni: «Chiudere alcune vie comporterebbe ingorghi alla circolazione, che rappresentano un deterrente per chi vuole accedere al centro – segnala – e basta guardare com’è ridotta la zona che va da piazza XX Settembre a Vittorio Veneto, dove non si riesce ad affittare nemmeno un locale. La zona pedonale va limitata alle aree in cui ha successo, mentre occorre rivederla in altri punti in cui non ha fruttato risultati – ritiene –, non per forza legati, sempre, al centro storico. In centro – conclude – perdiamo “pezzi”, il vero valore aggiunto in grado di differenziare una città anche in termini di attrazione turistica». —

G.Z.

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