Falcone e Borsellino due eroi dei nostri tempi

SCUOLA MEDIA DI REANA. Spesso, quando si parla di mafia, si sentono commenti relativi ai vent'anni dalla morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino . Questi uomini sono due eroi della giustizia dei nostri tempi che con il loro lavoro hanno cercato di conoscere e combattere la mafia perdendo la loro stessa vita.
A Reana, nella scuola secondaria di 1°grado, si è svolto un incontro loro dedicato, per far avvicinare gli studenti alle tematiche della legalità.
La presentazione è iniziata con un'ambientazione nella città di Palermo, dove la figura di un papà mafioso spiegava al figlio la mafia. Parallelamente è stata narrata la vita dei due magistrati come uomini eccezionali, persone semplici, normali, che hanno voluto con fermezza combattere “Cosa Nostra”, conoscendo benissimo i rischi a cui andavano incontro, insieme ai propri cari.
Le scelte che hanno compiuto hanno condizionato tutta la loro esistenza. Falcone decise di non avere figli, sapendo che la sua vita era a rischio. Borsellino, al contrario ne aveva due, ma tutti dovevano vivere sempre sotto protezione e scorta.
Purtroppo nel 1992 i boss criminali decisero che i due giudici avevano osato troppo: Giovanni morì il 23 maggio nel famoso “attentatuni” di Capaci; Paolo il 19 luglio in via D'Amelio a causa dell'esplosione di un'auto imbottita di tritolo che lo uccise insieme a tutta la sua scorta.
Con tale gesto “Cosa nostra” volle dimostrare che, oltre ad aver sconfitto i due più grandi nemici della mafia, era comunque la più forte.
Tutto questo successe dopo che Falcone e Borsellino misero a dura prova gli equilibri della mafia siciliana con l'arresto di parecchie persone d'onore in seguito al pentimento di uno dei più grandi capi delle organizzazioni criminali: Tommaso Buscetta.
Questo incontro a scuola, e la lettura in classe con gli insegnanti del libro di Luigi Garlando “Per questo mi chiamo Giovanni”, ha fatto riflettere tutti sulla mafia e sul significato della parola “Legalità”.
E' molto importante che se ne parli, perchè l'informazione e la cultura possono contribuire a debellare questo brutto male che affligge il Paese. Per fortuna il nostro popolo è composto anche da tanta gente onesta e il lavoro della scuola e degli insegnanti è la prima arma di lotta, la più temuta dai mafiosi, perchè è qui che si formano i cittadini onesti di domani.
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