Fa jogging: punta da una siringa al parco Moretti
Stava correndo mercoledì mattina assieme a un’amica sul prato quando è stata ferita al piede
Una puntura all’alluce e la mezz’ora giornaliera di jogging da piacevole relax si trasforma in un incubo, quando la malcapitata si accorge di aver messo il piede su una siringa. È successo l’altra mattina al parco Foni (che gli udinesi continuano a chiamare Moretti), luogo ideale per la corsa lenta di tanti amanti dello sport, ma anche per bambini che si ritrovano nell’area giochi. «È proprio ai bambini che va il mio pensiero – commenta con amarezza la protagonista della disavventura, una professionista quarantenne residente in zona – perché quello che è capitato a me poteva succedere a uno di loro». Mercoledì mattina, la signora si è recata a correre al parco assieme a un’amica. «Siamo entrate dall’ingresso del vecchio arco e abbiamo seguito i vialetti, ripetendo il percorso che facciamo da qualche tempo in uno spazio verde che amiamo molto. A me ogni tanto piace “deviare” sull’erba ed è proprio mentre calpestavo il prato che ho sentito una fitta all’alluce. Lì per lì ho pensato a un insetto, anche se non riuscivo a capacitarmi di come fosse potuto entrare nella scarpa, oppure di come la puntura potesse aver penetrato il cuoio. Ho continuato la corsa, ma il dito mi faceva male, così mi sono fermata vicino a una delle fontane, ho tolto la scarpa e a quel punto vedere una chiazza di sangue e cacciare un urlo pensando di essere stata contagiata da una malattia è stato tutt’uno». Infatti, rifacendo il percorso e osservando con cura il punto in cui aveva avvertito la puntura, la donna ha subito notato non una, ma due siringhe. A quel punto, accompagnata dall’amica, si è immediatamente recata al pronto soccorso dell’ospedale, «dove mi hanno tranquillizzata dicendomi che il contatto con l’ago avrebbe potuto essere stato a rischio solo se fosse stato usato da persona sieropositiva pochissimi minuti prima. Per precauzione sono stata comunque sottoposta a una serie di procedure previste per chi subisce una puntura accidentale come è capitato a me». La signora è stata visitata anche dall’infettivologo e ieri mattina ha dovuto recarsi nuovamente in ospedale, dove è stata sottoposta ai prelievi per escludere il contagio da virus Hiv e da Epatite B e C; «in seguito dovrò fare altri controlli, non è finita qua». La procedura, in base a un protocollo stilato dall’azienda ospedaliero-universitaria, prevede anche la segnalazione dell’accaduto alla questura tramite il posto fisso di polizia dell’ospedale. «Io mi sento tutto sommato serena – conclude la signora –, ma è un vero peccato che un parco bellissimo, ben curato e molto frequantato come il Moretti abbia questi spiacevoli risvolti. C’è solo da augurarsi che non si ripeta più».
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