Ex clinica Santi in vendita nessuno presenta offerte

La prima asta dell’immobile situato in via Monte Grappa è andata deserta A breve un secondo tentativo, valore ridotto a 1,1 milioni di euro
Di Giacomina Pellizzari
ANTEPRIMA Udine 5 settembre 2008. Palazzina angolo Via Bernardinis e Via Monte Grappa. Telefoto Copyright Gabriele Menis / Foto Agency Anteprima Udine
ANTEPRIMA Udine 5 settembre 2008. Palazzina angolo Via Bernardinis e Via Monte Grappa. Telefoto Copyright Gabriele Menis / Foto Agency Anteprima Udine

L’ex clinica Santi di via Monte Grappa non interessa a nessuno. Questo il verdetto della prima asta indetta dalla fondazione Hospice-Rsa Morpurgo Hofmann con un importo a base d’asta pari a 1,2 milioni di euro. Nonostante l’immobile si trovi in una zona residenziale quotata in città, negli uffici della Fondazione, in via Pozzuolo 33, non è giunta alcuna offerta. A breve, quindi, seguirà una seconda asta con l’importo abbassato a 1,1 milioni di euro.

Considerato che il ricavato serve a finanziare la costruzione del primo lotto dell’hospice nell’ex caserma Piave di via Catania il cui valore è stimato in circa 12 milioni di euro, la mancata vendita dell’immobile di via Monte Grappa qualche problema lo sta provocando anche se il Consiglio di amministrazione (Cda) della Fondazione ha deciso da tempo di procedere a lotti.

«Nel nuovo bando l’importo a base d’asta coinciderà con la valutazione dell’Agenzia del territorio, vale a dire 1,1 milioni di euro» spiega il presidente della Fondazione, Beppino Colle, assicurando che la nuova gara sarà pubblicata a breve. L’immobile viene venduto a corpo, nello stato in cui si trova, al miglior offerente. L’obiettivo della Fondazione resta quello di trovare un acquirente dell’immobile chiuso da anni e ormai fatiscente. In questo luogo, infatti, avrebbe dovuto trovare spazio l’hospice, la struttura per gli ammalati terminali, ma la prima giunta Honsell ha deciso di realizzare la nuova realtà sanitaria all’interno dell’ex caserma Piave dove saranno ricavati anche 30 posti di Rsa (Residenza sanitaria assistenziale). Peccato però che il progetto resti ancora sulla carta. Ad allungare i tempi è stata la bonifica del sito dove sono state rinvenute tracce di materiali di riporto contenente residui provenienti da lavorazioni industriali. Ovvero: residui di arsenico, cadmio, mercurio, piombo, stagno, tallio, benzopirene e indopirene. L’inizio lavori è previsto per fine anno.

Gli occhi della città sono puntati su questo progetto proprio perché a Udine manca una struttura pubblica in grado di accogliere i malati terminali. Se ne parla da decenni, tant’è che il contributo statale è stato assegnato nell’era Cecotti.

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