Non versa l’Iva per 860 mila euro: imprenditore condannato a due anni

L’accusa coinvolge il titolare di un’azienda di Capodistria. Gli accertamenti sono stati avviati dalla Guardia di Finanza

Alessandro Cesare
La sentenza è arrivata davanti al gup. Applicate anche pene accessorie
La sentenza è arrivata davanti al gup. Applicate anche pene accessorie

È accusato di aver sottratto al fisco italiano oltre 860 mila euro tra Iva e Ires. Per questa ragione un cittadino di Torviscosa, Pasquale Russo, è stato condannato dal tribunale di Udine per il reato di omessa dichiarazione. Giovedì 6 marzo il giudice per le indagini preliminari Roberta Paviotti, al termine dell’udienza con il rito abbreviato, ha condannato l’uomo a due anni di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali.

Decisa anche una serie di pene accessorie: l’interdizione dagli uffici direttive delle persone giuridiche e delle imprese per un anno, l’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno, l’interdizione dalle funzioni di rappresentanza e assistenza tributaria per un anno, l’interdizione perpetua dall’ufficio di componente di commissione tributaria. Concesso, infine, il beneficio della sospensione condizionale della pena, il giudice ha disposto la confisca di denaro o di beni nella disponibilità dell’imputato per un valore corrispondente all’imposta versata (detratte le somme già corrisposte in base al piano rateale di rientro).

Stando alla ricostruzione fatta dalla Procura di Udine, Russo, in qualità di legale rappresentante della società Aluest, con sede legale a Capodistria, in Slovenia, specializzata nella fabbricazione di porte e finestre in alluminio, al fine di evadere le imposte sul valore aggiunto, ha omesso di presentare alcune dichiarazioni annuali Iva e Ires.

In particolare, in seguito agli accertamenti eseguiti dalla Compagnia della Guardia di Finanza di San Giorgio di Nogaro, l’azienda in questione risultava essere «una società esterovestita avente un’organizzazione stabile in Italia, con sede effettiva, luogo di svolgimento nella gestione amministrativa, assunzioni di decisioni strategiche e di programmazione dell’attività a Torviscosa, in via del Commercio 24».

Da qui la contestazione dei mancati versamenti al fisco italiano, riguardanti l’Iva relativa all’anno di imposta 2019 con un’evasione di imposta di 52.526 euro, all’anno di imposta 2020 per un’evasione di imposta pari a 70.576 euro, all’anno di imposta 2021 per un’evasione di imposta pari a 138.733 euro e all’anno di imposta 2022 per un’evasione di imposta di 423.117 euro. Contestata, infine, pure la mancata dichiarazione Ires per l’anno di imposta 2022 con un’evasione di imposta pari a 179.352 euro.

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