Europee e Comunali, volti noti e illustri sconosciuti: ecco chi si candida

UDINE. Pd con le liste sigillate, Lega quasi e Forza Italia ancor più in alto mare rispetto a qualche giorno fa dopo l’addio di Elisabetta Gardini, che va verso una ricandidatura con Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Quando mancano tre giorni al deposito delle candidature – per la circoscrizione Nordest vanno presentate a Venezia martedì e mercoledì entro le 20 –, insomma, la situazione è a dir poco variegata per quanto riguarda i nomi friulani da inserire in un maxi-collegio che ingloba Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino-Alto Adige ed Emilia Romagna.
Partiamo dalle certezze, cioè da quanto emerso giovedì sera al Nazareno. Al termine della Direzione nazionale dem è stata ufficializzata la posizione di Carlo Calenda da capolista, la ricandidatura – come ampiamente previsto e annunciato – di Isabella De Monte, ma anche la discesa in campo – da indipendente – di Furio Honsell. L’ex sindaco di Udine, e attuale consigliere regionale, fa parte di quella tornata di uomini a sinistra dei dem, come l’ex viceministro romagnolo Cecilia Guerra anch’essa inserita in lista a Nordest, che Nicola Zingaretti ha “cooptato” in nome di quell’allargamento che un Pd non più autosufficiente ha deciso di avviare come strategia per provare a recuperare il terreno perduto.
Non dovrebbero esserci ulteriori sorprese, poi, in casa di Fratelli d’Italia. Il patto elettorale stretto tra Raffaele Fitto e Giorgia Meloni ha infatti portato Renzo Tondo – da più di un anno alleato dell’ex governatore pugliese – a “convincere” la segretaria regionale di Autonomia responsabile, Giulia Manzan, a scendere in campo alle Europee con Fratelli d’Italia. Ad affiancarla, salvo sorprese al momento non previste, ci sarà in quota Friuli Venezia Giulia Luca Ciriani per quanto quella del capogruppo meloniano al Senato sembri, onestamente, più una candidatura di bandiera e di servizio – anche per alzare la quota percentuale del partito – che la corsa di qualcuno che crede veramente nel salto a Bruxelles.
A dir poco complessa, quindi, è la situazione in casa di Forza Italia. La sensazione netta è che, considerato lo schema di alleanze a Nordest, il nome regionale da inserire in lista rischi di andare incontro a un vero massacro elettorale. L’accordo stretto con l’Svp a Nordest disegna come favorito l’europarlamentare uscente altoatesino Herbert Dorfmann per il semplice fatto di come nel caso di elezione di un solo candidato, probabilità più concreta di quanto si creda stando ai sondaggi, verrebbe premiato, come da legge elettorale vigente, il rappresentante di una lista espressione di una minoranza linguistica.
Lo stesso Dorfmann, cioè, che nelle scorse settimane ha pure trovato il placet degli autonomisti trentini del Patt di Ugo Rossi e della Slovenska Skupnost di Igor Gabrovec. Se a questo ci aggiungiamo, poi, il fatto che il capolista in tutti i collegi dovrebbe essere Silvio Berlusconi – con il Cavaliere che potrebbe scegliere il Nordest come area di eventuale elezione –, bene si capisce come la coordinatrice Sandra Savino potrebbe essere davvero “costretta” a bissare la candidatura di servizio come accaduto cinque anni fa.
Manca l’ufficialità, inoltre, ma i giochi paiono fatti anche in casa del M5s. Dopo due turni di votazioni online è stata Viviana Dal Cin a risultare la migliore alle Europarlamentarie grilline, mentre l’uscente Marco Zullo si è classificato in terza posizione. Il capo politico del M5s, Luigi Di Maio, farà sintesi e stilerà la lista definitiva che dovrà tenere conto della rappresentanza territoriale e di genere per il voto del 26 maggio. Ieri Di Maio ha indicato le cinque donne, tutte capolista nelle altrettante circoscrizioni.
A Nordest è stata scelta Sabrina Pignedoli, giornalista d’inchiesta, in particolare su ’ndrangheta nel territorio di Reggio Emilia, e consulente della Commissione Antimafia. Servirà ancora un voto online grillino per “sigillare” le candidature e quindi comporre le liste, nelle quali i due regionali non dovrebbero avere problemi a trovar spazio.
Questo fine settimana, infine, dovrebbe essere quello giusto per il via libera alle candidature leghiste da parte di Matteo Salvini (capolista in ogni circoscrizione). Massimiliano Fedriga, nelle vesti di segretario regionale, si confronterà con il numero uno del partito cui verranno presentati i desiderata dei territori. Ogni provincia ha depositato un elenco di “papabili” ma i due favoriti – alla regione dovrebbero spettare un uomo e una donna – erano e restano Elena Lizzi, assessore a Buja e in passato al fianco di Pietro Fontanini nel primo mandato a palazzo Belgrado dell’attuale primo cittadino di Udine e lo spilimberghese, nonché ex assessore comunale, Marco Dreosto.
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