Espropri di Prà di Risi Atto di pignoramento contro il Comune

ZOPPOLA
Espropri della zona industriale Prà di Risi: due ex proprietari hanno esercitato il pignoramento su tre terreni di proprietà del Comune di Zoppola. Si tratta del primo atto formale, in relazione ai pignoramenti, nell’ambito della vicenda della cessione delle aree sulle quali è stato realizzato il polo produttivo. Ad avviare l’azione sono stati due espropriati, fratello e sorella, che sono seguiti da un avvocato di Pordenone. Un altro avvocato della città, invece, segue un gruppo composto da una ventina di agricoltori, mentre un’altra parte degli ex proprietari è seguita da un legale di Udine.
Per quanto concerne il pignoramento esercitato sui terreni, l’amministrazione comunale ritiene che non sia attuabile. I due fratelli dovrebbero ricevere circa 150 mila euro: avrebbero già chiamato in causa l’amministrazione guidata dal sindaco Francesca Papais in relazione alla somma depositata negli ultimi anni – circa 2 milioni di euro – dal Municipio alla Cassa depositi e prestiti. La prima cittadina ha spiegato che «il Comune è stato oggetto dell’invio di un atto di precetto e di un successivo atto di pignoramento il 25 settembre, promosso dal legale di uno degli espropriati, nell’ambito della ormai annosa causa legale relativa agli espropri della zona Pip di Prà dei Risi». Papais ha precisato che «l’atto di pignoramento immobiliare interessa alcuni terreni di proprietà comunale. Ritenuti dalla controparte facenti parte del patrimonio disponibile. Da una prima analisi del legale del Comune, si ritiene che i terreni non siano aggredibili dall’azione legale, in quanto sono gravati da vincoli correlati dal Legato Romanò o da infrastrutture stradali».
Complessivamente, sono in ballo circa 7 milioni di euro: le conseguenze per il futuro a medio termine del territorio potrebbero essere gravi. Ad anticipare i soldi potrebbe essere chiamato il Comune, in caso del mancato accoglimento del ricorso dello stesso Municipio, che si è rivolto alla Corte costituzionale per ottenere la rivisitazione dei prezzi dei terreni. Il Comune, successivamente, si rivarrebbe sulle aziende insediate nella zona industriale. Rimane da capire se il Comune potrebbe essere commissariato, complessivamente o ad acta: se ne dovrebbe sapere di più a breve. —
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto