Esposti contro il sindaco: non fu calunnia

RIGOLATO. Nessuna calunnia nei confronti del sindaco di Rigolato, Fabio D’Andrea, e di tutte le altre persone, carabinieri compresi, che aveva tirato in ballo nei due esposti presentati alla Procura...

RIGOLATO. Nessuna calunnia nei confronti del sindaco di Rigolato, Fabio D’Andrea, e di tutte le altre persone, carabinieri compresi, che aveva tirato in ballo nei due esposti presentati alla Procura di Tolmezzo. Per il giudice monocratico Fabio Luongo, ciò che Stefano Pellegrina, 52 anni, di Rigolato, scrisse in forma anonima «non costituisce reato». Al primo cittadino e al Comune che, con l’avvocato Ludovico Rinaldi, si erano costituiti parte civile, quindi, non spetta alcun risarcimento danni.

Il processo si è chiuso ieri, al tribunale di Udine, al termine della discussione nella quale il pm onorario, Alessandra Cadalt, aveva chiesto invece la condanna dell’imputato a 6 mesi di reclusione. Era stata una perizia calligrafica a portare all’individuazione dell’autore dei due esposti e a fare scattare nei suoi confronti una denuncia per l’ipotesi di reato di calunnia. Pellegrina, che in passato era stato anche consigliere comunale, aveva puntato l’indice contro il sindaco D’Andrea, e una serie di altre persone, accusandoli di comportanti integranti i reati di truffa ai danni di ente pubblico, false dichiarazioni a pubblico ufficiale e omissione d’atti di ufficio.

Sulla base di quelle segnalazioni, il pm di Tolmezzo aveva avviato una serie di accertamenti, che non avevano tuttavia trovato alcun riscontro, in grado di sostenere ipotesi di reato a carico di qualcuna delle persone finite nel mirino degli esposti. Il fascicolo era stato quindi chiuso e al suo posto le indagini erano ripartite nei confronti di Pellegrina. A difenderlo nel processo e chiederne ieri l’assoluzione sono stati gli avvocati Sonia Cacitti e Silvia Fantinel. (l.d.f.)

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