Esplosione alla Mistral, chiesti i rinvii a giudizio

Indagine chiusa, rinvii a giudizio chiesti dalla Procura e conseguente fissazione dell’udienza preliminare che si terrà il 6 maggio 2019 davanti al giudice Rodolo Piccin. Dopo più di tre anni ecco la svolta nel procedimento giudiziario per l’incidente sul lavoro alla Mistral in cui perse le vita il cinquantenne Giuseppe Toneatti, operaio di Spilimbergo: era il 30 marzo del 2015.
Il pubblico ministero Federico Facchin ha chiesto il rinvio a giudizio per il bolzanino Haimo Hafner , difeso di fiducia dagli avvocati Maria Antonia Pili e Alessandro Gamberini, e per Alessio Conti Artino, di Pinzano, difeso di fiducia dagli avvocati Romeo Bianchin e Giancarlo Cescutti. L’ipotesi accusatoria è omicidio colposo. Hafner quale datore di lavoro (presidente del consiglio di amministrazione della Mistral Fvg srl) e Conti Artino quale dirigente, capo impianto e responsabile dell’unità operativa della Mistral. Secondo il pm sono state violate regole cautelari specifiche e generiche, a partire dall’obbligo a carico del datore di lavoro di valutare adeguatamente il rischio esplosivo nello stabilimento Mistral.
Per l’accusa i lavoratori, tra i quali Toneatti, erano stati lasciati «in una situazione di non conoscenza dei precisi rischi dell’ambiente», ed era stato ordinato loro di rimuovere le attrezzature obsolete, tra cui il serbatoio numero 206, «senza segnalare il preciso rischio o i precisi luoghi con atmosfere esplosive». Mentre Toneatti si trovava sopra il coperchio della cisterna del serbatoio numero 206 e stava usando la fiamma ossidrica per svolgere i lavori di dismissione, il serbatoio – che conteneva gas infiammabili – era esploso proiettandolo a circa 90 metri di distanza e a una velocità quantificata in 108 chilometri orari. L’operaio era morto sul colpo. L’incidente avrebbe potuto essere evitato ripartendo le aree con atmosfera esplosiva, elaborando un documento sulla protezione contro le esplosioni, mantenendo attive le procedure di sicurezza dell’impianto di inertizzazione con azoto e raffreddamento del serbatoio, ingaggiando imprese specializzate per lavori di bonifica e dismissione «senza operare – scrive il pubblico ministero – in “economia”».
Chiesto dalla Procura il rinvio a giudizio anche nei confronti dell’impresa Mistral (legale rappresentante Heinrich Hafner), per illecito amministrativo sulla base del Decreto 231/2001 che disciplina la responsabilità amministrativa delle società e degli enti.
Sono quattro i familiari di Toneatti che nel procedimento giudiziario eserciteranno i diritti della persona offesa, assistiti dagli avvocati Fabio Gasparini e Antonio Malattia.
Nel marzo di tre anni fa la comunità spilimberghese e l’azienda erano rimaste sotto choc per l’incidente costato la vita al 50enne operaio. Toneatti lavorava da dieci anni al termovalorizzatore della Mistral e in precedenza aveva lavorato al cementificio di Travesio. —
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