Esperti studiano i girasoli giganti

PRAVISDOMINI. Sono diventati un’attrazione, i girasoli di Gianni Strasiotto, in via Santa Fosca, a Pravisdomini. Da qualche anno crescono e macinano record in altezza e, anche quest’autunno, hanno superato la quota raggiunta nel 2014.
«Pur avendoli seminati fitti, oltre un terzo della ventina di piante ha superato i quattro metri», raccolta colui che è stato sindaco per 25 anni sino al 1990, segretario provinciale della Dc, presidente della zona industriale Ponterosso, coltivatore per hobby.
«Quasi vent’anni fa – racconta – un nipotino che frequentava l’asilo aveva visitato un’azienda agricola, dove gli donarono otto semi di girasole gigante. Produssero piante alte due metri e mezzo. Cinque anni dopo mi furono donati semi di girasole fiorito, cresciuti sino a meno di due metri, con 6-8 fiori».

Col passare degli anni, però, le piante sono cresciute sempre di più. «Cinque anni fa si sono formati casualmente degli ibridi e l’altezza è aumentata ancora. Una pianta ora può emettere anche trenta fiori».
Quest’anno diversi rivenditori di prodotti agricoli, due periti agrari e un laureato in agraria hanno visitato il campo dei girasoli giganti: «Tutti d’accordo: non esistono piante simili».
Uno ha addirittura azzardato un’ipotesi: il terreno di Gianni Strasiotto durante l’occupazione austro-ungarica si trovava ai margini di una polveriera austriaca, fatta saltare il 3 novembre 1918 danneggiando peraltro otto abitazioni, compresa quella dei nonni paterni.
«Dal terreno affiorano ancora piccole micce, pallottole di mitragliatore, schegge. É possibile che la polvere da sparo abbia modificato la natura del terreno, creando una situazione gradita alle piante di girasole».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto