Escluso l’inquinamento radioattivo ma restano i metalli pesanti

Escluso il rischio di inquinamento radioattivo, resta ora da affrontare quello dato dalla presenza di metalli pesanti oltre soglia naturale. L’area bersagli del poligono militare Cellina Meduna, cioè,...

Escluso il rischio di inquinamento radioattivo, resta ora da affrontare quello dato dalla presenza di metalli pesanti oltre soglia naturale. L’area bersagli del poligono militare Cellina Meduna, cioè, sarà ancora oggetto di indagine. Chiuso questo primo step, una nuova Conferenza dei servizi dovrà stabilire le modalità, i tempi e le competenze con cui dovranno essere effettuate le misurazioni dei metalli pesanti, fase in cui Arpa interverrà nel momento della validazione dei risultati analitici. «La Regione – assicura a tal proposito l’assessore all'Ambiente, Sara Vito – seguirà con grande attenzione anche le prossime fasi del monitoraggio che Arpa andrà ad effettuare per la determinazione della presenza di metalli pesanti, in modo da dare conclusione in tempi rapidi a questa vicenda». Sul fronte dell’inquinamento radiologico Arpa, già nel luglio del 2014 durante un’assemblea pubblica organizzata a Cordenons, aveva rassicurato la popolazione: la chiusura della studio, ufficializzata ieri pomeriggio dalla stessa Agenzia, non ha fatto altro che confermare quei primi dati forniti lo scorso anno. Ma gli occhi dell’opinione pubblica restano puntati ancora sul poligono. Già allora, infatti, il Gruppo di Mutuo Soccorso di Cordenons, ma anche alcuni esponenti politici, avevano espresso preoccupazione rispetto all’equiparazione delle aree militari, quanto ai livelli di metalli pesanti ammessi dalla legge, alle aree industriali per le quali tali valori sono più alti. «Ci troviamo in zona Sic (sito di interesse comunitario ndr) – aveva però rassicurato durante l’assemblea l’Agenzia regionale – e vogliamo dare la massima tutela all’ambiente». (m.bi.)

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