«Errato il paragone tra Friuli Doc e la festa di Gorizia»

Venanzi replica alle critiche: prezzi invariati da dieci anni Per l’evento spesa di 450 mila euro. Il Comune paga pure la sicurezza
«Paragonare Friuli Doc a Gusti di frontiera è impossibile oltre che sbagliato e parlare di costi elevati a carico degli standisti mi pare fuoriluogo visto che sono rimasti invariati da almeno 10 anni». L’assessore al Commercio e al Turismo, Alessandro Venanzi risponde alle critiche del consigliere di Ar, Lorenzo Bosetti che ha bocciato la kermesse anche per il costo dell’occupazione del suolo pubblico che è quasi 8 volte tanto quello pagato a Gorizia. “Conti” alla mano Venanzi svela il bilancio della manifestazione e guarda già alla prossima edizione lanciando un appello ai borghi per ospitare la Carnia visto che, con ogni probabilità, il cantiere dell’ex Upim non consentirà di sfruttare gli spazi di piazza Duomo.


«Al di là del fatto che il costo per l’area occupata da tavoli e sedie è di 1,5 euro a metro quadro - precisa - ed è quindi in linea con quello applicato a Gorizia (Bosetti ha evidenziato che per gli spazi dedicati alla somministrazione di cibi e bevande a Friuli Doc si paga 9,5 euro al metro quadrato al giorno contro l’euro e 18 centesimi chiesto per partecipare a Gusti di frontiera, ndr), stiamo parlando di due eventi completamente diversi: Friuli Doc, da grande sagra è diventato la fiera delle eccellenze, vengono proposti solo i prodotti del territorio e la partecipazione è consentita solo a enti, consorzi, pro loco e ristoratori, osterie e pubblici esercizi come d’altronde prevede il regolamento approvato da Mussato e Tavoschi 23 anni fa. Oltre alla tracciabilità dei prodotti viene richiesto un certo decoro garantito anche dall’omogeneità degli allestimenti».


Tutto questo ovviamente si traduce anche in una differenza in termini di costi e servizi. «Per capirlo basta pensare che la manifestazione complessivamente costa circa 450 mila euro di cui solo 110 vengono versati dagli standisti il che significa che mediamente per quattro giorni di manifestazione gli oltre 150 partecipanti versano 600 euro. Per far quadrare i conti, oltre ai contributi pubblici che negli anni sono calati, abbiamo raccolto 134 mila euro di sponsorizzazioni private».


L’obiettivo è quello di promuovere i prodotti tipici e contribuire al rilancio dell’economia friulana. «E da questo punto di vista direi che dobbiamo essere soddisfatti visto che nel corso dell’anno l’indotto generato dall’evento si aggira intorno ai 20 milioni di euro», assicura Venanzi che poi elenca tutta una serie di spese e servizi che caratterizzano Friuli Doc: «Solo per gli impianti idrici ed elettrici il Comune spende 60 mila euro e altri 15 mila sono il costo della corrente ai quali bisogna aggiungere i 50 mila euro per la sicurezza (Friuli Doc è l’unico evento di questo genere sottoposto al parere della commissione pubblico spettacolo) di cui 12 mila vanno per l’antincendio. Tra palchi e service se ne vanno altri 30 mila euro e per coprire piazza XX settembre, piazza Venerio e largo Ospedale vecchio sono stati investiti 46 mila euro. Mentre a Gusti l’allietamento viene offerto dai singoli standisti - conclude - a Friuli Doc è coordinato dal Comune e per la parte artistica c’è una spesa di 100 mila euro, di cui circa 30 mila per il concerto finale di Goran Bregovic, gratis per tutti».


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