Eluana adesso riposa nel cimitero di Paluzza

Eluana Englaro riposa nella tomba di famiglia, nel cimitero di Paluzza. Il corteo ha raggiunto il cimitero alla fine del rito celebrato da don Tarcisio Puntel. Prima di arrivare alla chiesetta, il carro funebre che ha portato Eluana da Udine ha effettuato una sosta davanti alla casa dove papà Beppino e mamma Saturna hanno dato l’ultimo saluto alla figlia.
PALUZZA.
Eluana Englaro riposa nella tomba di famiglia, nel cimitero di Paluzza, accanto ai nonni paterni Giobatta Englaro e Iolanda Di Centa e a Romeno Englaro, fratello di Giobatta, partigiano ucciso dai tedeschi in montagna nel luglio 1944.


Il corteo ha raggiunto il cimitero, a poche centinaia di metri dalla chiesa, alla fine del rito funebre celebrato da don Tarcisio Puntel. Tra i circa 500 presenti, oltre allo zio Armando, tanti amici di Paluzza e due amiche venute da Lecco, anche alcuni politici regionali. Tutto si è svolto nel più assoluto silenzio, con i presenti commossi e in raccoglimento.


Prima di arrivare alla chiesetta, il carro funebre che ha portato Eluana dall’ospedale di Udine a Paluzza ha effettuato una deviazione per passare davanti alla casa della famiglia Englaro dove papà Beppino e mamma Saturna hanno dato per qualche minuto l’ultimo saluto alla figlia.


Poi, prima di entrare in chiesa la bara, in noce chiaro con sopra un mazzo di rose rosse e bianche, è stata benedetta da don Tarcisio Puntel che poi, durante l’omelia, ha detto: «Oggi, con molta umiltà, dobbiamo chinare il nostro capo. Dobbiamo chiedere a Dio che ci illumini per cercare di superare i tanti ostacoli della vita. In questi tempi ci siamo scontrati, ma davanti a Eluana abbiamo il capo chino e d’ora in avanti dobbiamo camminare insieme».


«La Chiesa – ha detto don Puntel - non si è sentita estranea alla vostra sofferenza». E poi ha voluto ricordare in particolare le suore Misericordine di Lecco «che con tanto affetto hanno accudito Eluana in tutti questi anni. Ringraziamo qui anche tutti quelli che hanno pregato per Eluana, perchè la preghiera è sempre a favore di qualcuno e non contro qualcuno».


«Su un quotidiano - ha aggiunto il parroco rivolgendosi a Eluana - ho visto l’annuncio della tua morte con accanto un quadrato nero. Ma per noi cristiani non è così. La morte è luce. Ora tu sei libera e puoi riposare in pace. Sei vicina a Dio e quindi conosci la verità. Ti prego - ha aggiunto - di illuminarci tutti e soprattutto di stare vicino alla tua mamma e al tuo papà. Dal cielo fai sentire la tua presenza. Ti porteremo sempre nel cuore. Mandi, Eluana - ha concluso don Puntel - resta in Dio».


Rivolgendosi infine a Beppino Englaro, che non ha partecipato al rito funebre, ma che ha salutato sua figlia da casa, dove il feretro ha sostato qualche minuto, don Puntel ha detto: «Le porte non sono chiuse, voglio continuare il dialogo che abbiamo intrapreso».


Don Puntel ha anche letto un breve messaggio dell’arcivescovo di Udine, Pietro Brollo. «Vi siamo sempre stati vicino - ha scritto monsignor Brollo - e soprattutto siamo stati vicini a papà Beppino e mamma Saturna. Eluana merita una grande manifestazione di affetto. Lei ci ha parlato e ci ha interrogato. Tu ora sei nella verità e conosci più di noi la verità».


L’omelia è stata preparata da don Tarcisio la notte scorsa «dopo essermi inginocchiato - ha detto - davanti al Crocifisso» e avendo cercato di approfondire «il mistero del dolore». «Ho così capito che quella croce è fonte di vita e di speranza. Lo è stata per 2 mila anni e, in particolare, per tanti ammalati, che guardando a Lui, al Crocifisso, ricevono forza e grazie».


Il rito funebre è stato accompagnato da canti in latino dalla messa “Pro defunctis” e da diversi brani in friulano eseguiti dalla Cantoria Parocchiale.
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