Elezioni Fvg, Renzi sponsor di Debora: «Per cambiare» VIDEO - FOTO

UDINE. Torna in piazza il Pd. E lo fa schierando un fuoriclasse nell’incitare le folle, Matteo Renzi, al suo debutto nel “salotto buono” di Udine, piazza San Giacomo. Il sindaco di Firenze trascorre la giornata in Fvg con la candidata a governatore Debora Serracchiani e con Sergio Bolzonello, concorrente per un posto in Consiglio. Il “tridente” parte da Trieste, pranza a Monfalcone in mensa tra gli operai della Società Bulloneria Europea, passa da un comizio a Monfalcone, transita per San Daniele, approda a Udine e termina il tour a Pordenone, ancora in piazza.
La giornata non è politicamente facile, è segnata da uno scontro a distanza tra il “rottamatore” e il segretario del partito, Pierluigi Bersani, per l’esclusione di Renzi dai “grandi elettori” per il Capo dello Stato (come riferiamo a pagina 8). Renzi mal cela un po’ di nervosismo, ma la piazza è la sua arena e il bagno di folla che si concede dev’essere rigenerante. Stare in mezzo alla gente gli piace, si vede, val la pena correre il rischio di restare spiazzati da una riposta come quella della signora Franca. «Buonasera signora, come va?», chiede Renzi. «Male», risponde lei. Solo, «male» e sospira. Lui non replica, le mette una mano sulla spalla. Lei lo ammonisce, in friulano: «Mi racomandi». Lui fa un cenno con la testa e va. Lei sorride. Perché Renzi lascia intravedere un sogno.
Matteo e Debora
Il palco vale molto in vista delle elezioni, per tanti. Non aiuta l’ironia del presentatore, Claudio Moretti, che saluta Serracchiani con una domanda: «Debora, scusa, Bolzonello è un renziano della prima ora, tu di che ora sei?». Gelo. Tra i renziani, vecchi e nuovi. Vecchi come Paolo Coppola e Andrea Lerussi, nuovi come Furio Honsell, tutti sul palco. Serracchiani sorride e fa sorride quando stoppa la domanda successiva. E passa al Fvg che vuole. «Siamo tornati in piazza – attacca Serracchiani –, è questo il Pd che vogliamo e che ha l’ambizione di governare. Vogliamo che il Fvg torni una regione attraente, con meno burocrazia, dove le banche danno più credito alle imprese. Servono lavoro, dignità, solidarietà e capacità di disegnare il futuro, noi ci candidiamo a disegnare quel futuro. Stiamo chiedendo al Fvg di votare una donna e già questo è uno straordinario cambiamento. Vi chiedo fiducia».
Il voto utile, un voto in più
A Roma non ce la fanno, ripetono Matteo e Debora. Il primo convinto che si debba tornare al voto se Pd e Pdl non riusciranno a trovare un’intesa nell’interesse del Paese, anche con il rischio di avere la stessa legge elettorale, che non dev’essere un alibi. Lei più cauta, sicura nell’opposizione al “governissimo”. In mezzo c’è il Fvg e un altro sistema elettorale dove si vince con un voto in più. «So che siete delusi – spiega Serracchiani –, ma queste elezioni si giocheranno sul filo di lana e noi ci candidiamo al cambiamento». Renzi invita a fare attenzione al voto di protesta. «Si rischia sia inutile, perché se chi incarna la protesta non vince, quel voto può favorire gli avversari – spiega Renzi – e non portare al cambiamento».
Perché Debora
Renzi è un fiume in piena. Ripete che il Pd deve sfidare Grillo, non vederlo come il “babau”, lui che è causa dello stallo romano. E spiega perché votare Debora. «Perché vuole bene a questa terra, cui vuole restituire quanto ha ricevuto. Perché è una giovane esponente del Pd e rispetta gli avversari. State col fiato sul collo a Debora – spinge Renzi –, lei ha scelto il Fvg, voi scegliete lei per il cambiamento. Il Fvg è frontiera non solo geografica, ma dell’innovazione e della speranza, è luogo di un Pd che vuole vincere e convincere. Non tenete a morire i vostri sogni nella rassegnazione. Cercate i delusi, chi non vuole votare Pd o non vuole votare affatto e dite loro: su Debora ci metto la faccia. Perché la scommessa non è sua, ma di un popolo, di una comunità, di una piazza».
Il bagno di folla
La gente è un calamita. Renzi non scende dal palco, va in mezzo alla folla. Fa foto e autografi. Stringe mani e si lascia stropicciare il viso dalle signore. Scambia battute e si concede ai baci. È un fuoriclasse, anche se un po’ nervoso. Anche per la signora Franca.
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