Elezioni a Buja, le ricette dei “sindaci” per l’Imu

BUJA. Un confronto pacato, ma ricco di contenuti è stato quello che ieri sera, alla casa della gioventù, ha coinvolto i 4 candidati sindaci di Buja richiamando in sala oltre 300 persone a dimostrazione di quanto stiano a cuore ai bujesi la campagna elettorale in corso e le future sorti del Comune.
Si contendono il municipio, ricordiamolo, l’operaio 22enne Saverio Calabrese, il meteorologo 50enne Marco Virgilio, il professore di 52 anni Rudi Fasiolo e il dirigente pubblico 46enne Stefano Bergagna, moderati ieri dal giornalista del Messaggero Veneto Antonio Simeoli, che li ha spinti ad affrontare questioni anche spinose.
Si è partiti dall’applicazione dell’Imu, invisa imposta di recentissima introduzione che ha messo in seria difficoltà i Comuni in sede di definizione dei bilanci di previsione. Cosa ne pensano e quali progetti hanno in merito i candidati? A rompere il ghiaccio è stato l’aspirante primo cittadino Saverio Calabrese, che ha promesso di tentare tutte le strade possibili per evitare alla gente il pagamento dell’Imu. «E’ una tassa – ha detto - che va a finanziare il debito pubblico, gonfia le tasche delle banche e non lascia nulla in tasca ai Comuni. Diamo il via a uno sciopero fiscale».
«Quel che si può fare è cercare di tenere le aliquote base e se possibile anche diminuirle, specie per le fasce più deboli della popolazione», ha dichiarato dal canto suo Virgilio.
Fasiolo si è ripromesso «di spendere meno e meglio cercando di scovare gli sprechi» ed ha annunciato la volontà, per dare un segnale in tal senso, di diminuire gli assessori in giunta a soli quattro.
Anche Bergagna ha indicato nel miglior utilizzo delle risorse una delle strade da percorrere, pur promuovendo il Comune di Buja «tra i più virtuosi. Abbiamo applicato l’Imu – ha sottolineato – alle aliquote base».
Altra questione toccata ieri sera, che che sta tenendo banco in questa campagna elettorale, riguarda il futuro delle scuole. Per Fasiolo “è necessario arrivare in tempi brevi a valutare l’ipotesi di un’unica scuola primaria per l’intero territorio di Buja, ma dando priorità alle medie, che per noi non possono essere semplicemente trasferite nell’attuale elementare di Collosomano come proposto dall’amministrazione uscente».
Bergagna ha ribattuto che non è stata presa alcuna decisione, ma che anzitutto andrà sciolto il nodo, cruciale, che riguarda la sostenibilità economica dell’intera operazione. «La vera sfida – ha detto – sarà quella di reperire le risorse finanziarie». «Privilegiamo percorsi di maggiore partecipazione dei cittadini e dei portatori d’interesse per valutare attentamente tutte le alternative pur senza aver nulla di pregiudizialmente contrario rispetto a un polo unico per le elementari», ha detto dal canto suo Virgilio, mentre Calabrese si è chiesto anzitutto «chi paga?».
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