Elezioni 2018, Bini tuona contro la candidatura di Tondo e prova ad agganciare i malpancisti

UDINE. Rabbia, delusione, amarezza per come si è conclusa la trattativa nazionale sulla scelta del candidato governatore che, alla fine, ha incoronato Renzo Tondo e non Massimiliano Fedriga. Era questo il clima che si respirava, ieri, tra i leghisti locali che proprio non hanno accettato l’indicazione dell’ex presidente del Fvg.
Bastava dare un’occhiata ai social, infatti, per accorgersi del clima da “bollino rosso” a tal punto che nel corso della giornata Aurelia Bubisutti – cioè la candidata del Carroccio che sarebbe entrata alla Camera nel caso di candidatura e vittoria di Fedriga alle Regionali – ha scritto direttamente al segretario nazionale Matteo Salvini (con la mail che è stata poi postata su Facebook) chiedendo, espressamente, di spaccare la coalizione correndo «da soli con il possibile appoggio di parte di Forza Italia e liste civiche». In serata, poi, il Carroccio si è ritrovato per una riunione particolarmente “calda” nella sede di Reana in cui i militanti hanno gridato al «tradimento», al fatto che «gli elettori staranno a casa o voteranno M5s» e rischi di «perdere il 10%».
Nel frattempo, all’orizzonte si staglia la mossa di Sergio Bini che potrebbe avere le sembianze – per quanto più limitate visto il tempo a disposizione – di un “Bandelli-bis”. Il leader di ProgettoFvg, assieme a Emanuele Zanon numero uno dell’associazione di ispirazione sariana Regione Speciale, ha diffuso un duro comunicato. «Progetto Fvg e Regione Speciale sono nati per rappresentare le esigenze di cambiamento e di rinnovamento – si legge –. I risultati del 4 marzo hanno rappresentato questa richiesta forte. Il nostro sostegno alla candidatura di Massimiliano Fedriga trae origine dalla consapevolezza della necessità di imprimere un’accelerazione sulle vie del rinnovamento e di una stagione di riforme condivise con il territorio e i cittadini.
Le decisioni assunte fuori Regione che hanno ignorato il chiaro messaggio del 4 marzo ci hanno lasciato esterrefatti, perché in controtendenza con la volontà popolare espressa. Per questo, ritenendo ancora oggi la candidatura del segretario regionale della Lega, Massimiliano Fedriga, la migliore per rispondere alle istanze della regione, abbiamo fatto un passo indietro rispetto alla nostra ambizione di esprimere in prima persona un nome capace di guidare il Fvg. A fronte del forte disagio che sta emergendo da tutte le componenti della società – dai territori, dalla rete, dai social – rivolgiamo un appello alle forze del centrodestra perché si rivedano le decisioni assunte. Nel caso non venga raccolto, valuteremo la possibilità di presentarci con una lista autonoma». Insomma o si cambia il candidato o noi corriamo da soli sperando, magari, di agganciare i “malpancisti” dei diversi partiti che non hanno digerito Tondo.
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