Elettrodotto interrato, bocciato il progetto definitivo

La giunta: tracciato troppo vicino alle case e alle scuole. Manca una variante che tagli fuori la borgata Sfleus

TOLMEZZO. C’è il no del Comune all’elettrodotto interrato Somplago-Würmlach: non c’è traccia nel progetto definitivo di Alpe Adria Energia di modifiche al tracciato e correttivi chiesti dall’ente.

Così la giunta comunale tolmezzina ha espresso in questi giorni all’unanimità parere contrario sulla pronuncia di compatibilità ambientale ai fini della valutazione di impatto ambientale statale dell’opera e parere contrario anche sull’autorizzazione alla sua costruzione.

E ciò perché, così impostata, l’infrastruttura «crea ulteriori servitù su un territorio ormai già abbondantemente gravato dalle stesse, non si ritiene tuteli sufficientemente la salute umana nelle zone dove il tracciato è previsto nelle immediate vicinanze delle zone residenziali e scolastiche e non risultano sufficientemente chiari alcuni aspetti progettuali: l’attraversamento del viadotto in località borgo “Sfleus” e il viadotto della strada statale 52 posto a sud della zona industriale, che risultano portare impatti a discapito delle abitazioni adiacenti e del paesaggio fluviale circostante».

Restano insomma intatte le perplessità già manifestate dalla giunta 8 mesi fa specie sul percorso a Imponzo e Cadunea e a borgo “Sfleus”, in corrispondenza del viadotto. La giunta chiede al proponente un tracciato alternativo, evitando, a tutela dei cittadini e dell’ambiente abitato, come principio di precauzione, il passaggio in zone limitrofe ad aree residenziali.

«Abbiamo espresso due pareri contrari all’elettrodotto – motiva il sindaco, Francesco Brollo – mettendo nero su bianco con una delibera di giunta la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente. A motivare la nostra contrarietà sono i fatti: che il proponente non predisponga una variante interrata che tagli fuori nel capoluogo la borgata “Sfleus”, che ha già dato quanto a servitù (se vediamo la statale che passa sulle loro teste e alla quale si aggiungerebbe l’elettrodotto).

Idem abbiamo fatto per tutelare precauzionalmente gli abitanti di Imponzo e Cadunea, dove abbiamo affacciata alla strada che ospiterebbe il cavidotto anche una scuola, che peraltro vogliamo potenziare. Sull’elettrodotto siamo coerenti col nostro passato: abbiamo detto no prima come cittadini e poi come amministratori alla linea aerea, ricorrendo, appena insediati, anche al presidente della Repubblica, abbiamo chiesto e ottenuto che il piano energetico regionale cancellasse la linea aerea, abbiamo coinvolto la popolazione con incontri appositi.

E ora che il progetto è stato depositato al Ministero, diciamo no: perché dovremmo dire sì a far passare nel nostro territorio una linea che sarà una servitù per sempre? Solo ottenuto l’ok sulle garanzie per la salute dei cittadini, scendiamo al tavolo per parlare di compensazioni, perché la salute non si può barattare».

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