Educandato Uccellis vicino alle famiglie: abolita la terza rata e lezioni sui canali tv
Margherita Terasso
Il coronavirus sta mettendo a dura prova scuole e studenti, che tentano di trovare soluzioni alle complicazioni di un approccio didattico nuovo, quello virtuale. L’Educandato Uccellis si avvicina alle famiglie, decidendo di non far pagare la terza retta del convitto o del semi-convitto e proponendo tutta una serie di iniziative con l’obiettivo di rendere la scuola sempre più presente nella vita degli studenti.
LA RETTA
Il consiglio di amministrazione della scuola, proprio martedì, è arrivato a una scelta significativa: non far pagare alle famiglie la terza retta del convitto o semi-convitto. «Inizialmente avevamo rimandato la data di scadenza. In contemporanea avevo proposto di cancellare la richiesta del versamento della terza rata in considerazione con la difficile situazione che le famiglie dovevano sostenere: proprio martedì la richiesta è stata accolta – sottolinea la dirigente Anna Maria Zilli –. Oltre a ciò il cda ha approvato anche di contribuire con rimborsi alle spese già versate per viaggi e visite di istruzione che sono state necessariamente annullate: in primis il viaggio a New York in programma nella settimana dal 3 all’11 marzo».
MANZI
L’Uccellis, intanto, sta anche lavorando per coinvolgere gli “irraggiungibili”, gli alunni delle elementari e delle medie che hanno una connessione inadatta o un numero insufficiente di dispositivi a disposizione per la didattica a distanza. L’obiettivo è riprendere la figura di Alberto Manzi, che fu scelto dalla Rai, nel 1960, per presentare il programma “Non è mai troppo tardi”, concepito come strumento di ausilio nella lotta all’analfabetismo. «Ebbe la potente intuizione di un “fare scuola” registrando gli interventi e distribuendoli grazie al mezzo televisivo – aggiunge Zilli –, una modalità didattica innovativa per i mezzi e necessariamente ripensata, quasi rivoluzionata, nei suoi canoni più tradizionali». Attraverso Udinese Tv, la scuola vuole dare risposte a tutti i ragazzi proponendo brevi video di spiegazione registrati dai docenti. «Vogliamo coinvolgere gli altri istituti comprensivi e raccogliere più contributi possibile – afferma la dirigente – poi creeremo un palinsesto: l’avvio del progetto è previsto prima di Pasqua».
UNA FINESTRA SUL MONDO
La dirigente, insieme al professor Ciro Iaquinto e al professor Stefano Bulfone, ha dato vita anche a un piccolo concorso interno dal titolo “Dalla finestra di casa mia”. «Dopo aver fatto una attenta ricognizione degli spazi della propria casa, i ragazzi devono fermarsi davanti a ogni finestra per osservare l’esterno – spiega Zilli –. Sceglieranno la loro finestra preferita, e, da quel punto d’osservazione privilegiato, scatteranno una foto con una macchina fotografica o uno smartphone puntando l’obiettivo sul paesaggio». Le foto saranno riunite in un puzzle e pubblicate sul sito della scuola. «Le foto di ogni alunno di tutte le classi saranno condivise in un unico spazio virtuale e permetteranno a tutti di vedere una realtà esterna diversa dalla propria» conclude la dirigente. —
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