È stato individuato l’autoblindo. Il pm: mira sbagliata di 40 gradi

Gli inquirenti ipotizzano un errore di puntamento o di coordinate rispetto alle prove mattutine

VIVARO. La procura di Pordenone ritiene di avere le idee più chiare su quale dei quattro mezzi blindati Centauro impegnati nell’esercitazione notturna del 17 marzo al poligono del Cellina-Meduna abbia esploso il colpo di cannone piombato sull’allevamento di galline in via di Viera a Vivaro.

Gli inquirenti ritengono di aver appurato che nel puntare il cannone la mira è stata sbagliata di circa quaranta gradi su una traiettoria di 1.300 metri.



Gli accertamenti, coordinati dal pm Marco Faion, proseguono serrati. Il fascicolo è al momento a carico di ignoti. S’indaga per l’ipotesi di reato di getto pericoloso di cose. Non è possibile contestare il danneggiamento o l’uccisione di animali (un centinaio le galline morte) perché non si tratta di fattispecie di natura colposa.

I carabinieri della compagnia di Spilimbergo, con le stazioni di Maniago e Meduno, hanno scoperto che l’esercitazione della Brigata Pozzuolo del Friuli, alla quale hanno partecipato il Genova Cavalleria di Palmanova e i Lagunari di Venezia, contemplava due momenti.

Al mattino sono stati esplosi i tiri di prova, propedeutici all’addestramento notturno. Alle 20.30 gli autoblindo si sono apprestati a esplodere i due colpi al buio. Uno è andato a segno, l’altro è stato sbagliato e ha colpito l’allevamento di galline alla periferia di Vivaro.

Come mai? Gli inquirenti ipotizzano un errore di puntamento o di coordinate rispetto alle prove mattutine. Alla sera i militari avrebbero dovuto ripetere le operazioni già provate il mattino. Il fatto che uno dei due tiri abbia centrato il bersaglio fa supporre inoltre agli inquirenti che i militari si siano resi conto nell’immediatezza dell’errore, altrimenti tutti e due i colpi sarebbero stati sbagliati.


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