È rottura tra le famiglie e l’Unione nuoto Friuli

UDINE. L’Unione nuoto Friuli elegge il nuovo direttivo, ma i genitori dei ragazzi del settore agonistico disertano l’assemblea. Nel corso della riunione indetta al convitto Tomadini venerdì sera si consuma l’ultimo strappo tra la società udinese e le mamme e i papà dei 150 atleti del nuoto.
L’Unf continuerà a svolgere l’attività dal primo giugno nell’impianto di Villa Primavera puntando in particolare al sociale e all’avviamento alla disciplina. Verrà ridimensionato, invece, il nuoto agonistico. La decisione, peraltro annunciata già a dicembre nel corso di un’infuocata assemblea straordinaria, ha creato malumore tra tecnici e genitori che si sentono “scaricati”.
Maurizio Vidus presidente
L’assemblea a cui hanno partecipato circa 70 soci ha eletto per i prossimi tre anni il nuovo direttivo di cui fanno parte Maurizio Vidus (presidente), Stefano Michelutti (vicepresidente), Andrea Savino (addetto al settore agonistico, alle pubbliche relazioni e ai tesseramenti), Alessandro Drena (curerà gli aspetti legati alla manutenzioni e al salvamento), Loris Bernardis (gestirà il settore sociale e disabili), Roberto Battaglia (segretario per la parte amministrativa).
«Il futuro dell’Unf è iniziato – commenta Vidus –. Ho un gruppo forte e coeso. Non punteremo solo sulle gare, ma anche sul sociale». Il bilancio si dovrebbe chiudere con un disavanzo «tra i 10 mila euro e i 25 mila - annuncia il neo presidente -, ma ripianeremo il debito prima di terminare il nostro rapporto con il Tomadini. La situazione è sotto controllo.
La società è sana e anche i rapporti con la dirigenza del convitto non sono più tesi come in passato». Il rilancio dell’Unf passerà attraverso il potenziamento dell’attività nell’impianto di Villa Primavera di Campoformido. «Ci sono tante nuove idee – spiega ancora Vidus –. Stiamo prendendo contatto con società e associazioni per curare gli aspetti legati alla disabilità e alla riabilitazione con attività da svolgere nel corso delle mattinate.
Dispiace lasciare il Tomadini – conclude Vidus – ma non c’era altra soluzione. A Villa Primavera purtroppo non potremo ospitare tutti gli agonisti perché abbiamo capito in questi anni che puntare solo su questo settore non è redditizio».
Il disappunto dei tecnici
Il nuovo direttivo ha avuto il via libera dalla larga maggioranza dei soci presenti. Una voce fuori dal coro è stata quella di Massimiliano Tibaldo, da 20 anni tecnico. «A oggi non so quale sarà il futuro dei 150 ragazzi – dice sconsolato –. L’unica certezza è che dopo il 31 maggio continueremo ad allenarci al Palamostre per prepararci per i campionati italiani assoluti.
Dal vecchio direttivo dell’Unf mi sono sentito rispondere che dovrò arrangiarmi a chiedere in affitto le corsie al Tomadini perché a Villa Primavera non c’è spazio per tutti. C’è il rischio di disperdere un patrimonio di talenti. Qui abbiamo fatto crescere Restivo e Mizzau, per fare qualche nome. In un colpo solo hanno cancellato 40 anni di storia».
Genitori scoraggiati
Tra i genitori c’è delusione e preoccupazione. La scorsa estate si era ventilata l’ipotesi dell’inserimento di qualche mamma e papà nel direttivo. Ma con l’assemblea di dicembre il palco è crollato. «Abbiamo lavorato tanto mettendoci in gioco per risollevare la società.
Abbiamo anche accettato l’aumento delle quote e poi ci hanno scaricato dicendo che dovevano lasciare il Tomadini e ridimensionare il settore – dicono i genitori –. Vedremo che cosa fare. Non ci sono molte alternative. O ci danno rassicurazioni o i nostri figli dovranno andare altrove o addirittura cambiare sport. In questo momento abbiamo le mani legate. Comunque i problemi dell’Unione nuoto Friuli non si risolvono cancellando l’agonismo. Questo è il nostro messaggio che vogliamo lanciare al nuovo direttivo».
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