È rinata a Capriva la vecchia osteria del Dopolavoro

La storia dell’esercizio pubblico affonda le sue radici nel 1910 Punto di riferimento per tanti oggi il bar ha riaperto i battenti guidato da due imprenditrici
Bumbaca Gorizia 08.03.2019 Riapre Dopolavoro Capriva © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 08.03.2019 Riapre Dopolavoro Capriva © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Capriva. Capriva riabbraccia uno dei suoi locali più storici. Ha riaperto i battenti sotto una nuova gestione guidata da due imprenditrici friulane, infatti, l’osteria Dopolavoro: l’altro pomeriggio si è svolta l’inaugurazione.

Si tratta, appunto, di uno degli esercizi pubblici più caratteristici del paese, la cui storia inizia addirittura il 9 aprile 1910, più di un secolo fa: a ripercorrere le affascinanti vicende del Dopolavoro è il sindaco Daniele Sergon. «All’epoca tredici persone, tra cui cinque caprivesi, acquistarono il fabbricato situato tra le odierne via Roma e via Buonarotti, ed il 5 aprile 1911 ne intavolarono il diritto di proprietà a nome di Albergo Consorziale Capriva. Allo scoppio della Grande Guerra nel 1914 l’albergo era attivo, tanto che lo troviamo citato nelle guide Paternolli. Dopo il periodo bellico, nel 1920, passò ad un unico proprietario, Giovanni Del Marco, e non si parlerà più di Albergo Consorziale, pur continuando sembra la stessa tipologia di attività».

Dal 1936 a gestire il locale sarà la famiglia Marangon. Nel secondo dopoguerra sarà per tutti i caprivesi il locale della prima macchina del caffè, della televisione del paese, dei campi da bocce: «Chi – continua Sergon – non ha un ricordo di un momento passato in Dopolavoro in simpatia, tra amici e parenti a chiacchierare, facendo comunità? Un luogo in cui ci si trovava, si creava e si discuteva di tanti problemi del paese, in cui tutti trovavano il proprio momento di benessere, in cui Capriva aveva un riferimento proprio nel cuore del paese, accanto alla nostra chiesa. Quante storie questi muri hanno sentito: do quindi un “bentornato” al vecchio Albergo consorziale Capriva, ed un brindisi di buon augurio al nuovo Dopolavoro». –

M. F.

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