È morto l’ingegnere Mario Fortini

Aveva 77 anni: è stato una colonna della Motorizzazione civile dove ha lavorato per decenni. Il ricordo dei colleghi

UDINE. Disponibile. Preparato. Colto. Chi lo conosceva lo ricorda così. Con una stima sconfinata. A 77 anni se n’è andato l’ingegnere Mario Fortini, l’ex direttore regionale della Motorizzazione civile. È mancato la scorsa settimana in un ospedale fuori Regione. Oggi la famiglia, gli amici e gli ex colleghi lo ricorderanno con una messa, alle 16, nella chiesa di Basaldella. Per dargli , così, un ultimo saluto.

Fortini arriva a Udine nel 1971 dopo aver vinto un concorso mentre era impiegato alla Motorizzazione civile a Perugia dove aveva iniziato a lavorare due anni prima. Viene poi trasferito a Pordenone, città in cui rimane per quattro anni. Rientra nel capoluogo friulano dove assume l’incarico di direttore. Successivamente diventa responsabile a livello regionale.

«Era una persona di una grandissima cortesia – ricorda Pietro Amadio, responsabile dell’ufficio territoriale della Motorizzazione civile di Udine –. Era davvero molto amato dai dipendenti e dai colleghi con cui aveva instaurato sempre un rapporto di vicinanza e di collaborazione.

Da un punto di vista professionale i riconoscimenti che ha ricevuto hanno dimostrato la sua crescita professionale, avuta costantemente negli anni, e la sua preparazione». «Personalmente – continua – ricordo la sua correttezza nel lavoro. Ha avuto sempre una grande attenzione nei confronti degli utenti. Nutriva un gran rispetto cercando di fornire loro i servizi migliori. A ogni ora la sua porta era aperta e faceva il massimo per risolvere le eventuali criticità che gli venivano sottoposte ovviamente sempre nel rispetto della legalità».

Era capace di ascoltare l’ingegner Fortini le esigenze di tutti «dei colleghi così come degli utenti, mostrando in ogni situazione una sconfinata disponibilità». Gli erano state consegnate l’onorificenza di Cavaliere del lavoro e di Commendatore della Repubblica.

Si uniscono al ricordo anche le autoscuole, gli autotrasportatori, le agenzie di pratiche automobilistiche e tutte le attività con cui collaborava. «Dava una mano a tutti – ricordano – ovviamente sempre nel massimo rispetto della legalità. Era una persona di cuore sempre molto disponibile. Quel che colpiva erano la sua gentilezza e la sua preparazione. Era una persona davvero colta e intelligente».

«Siamo vicini alla moglie Fiorella e alle figlie – aggiungono senza nascondere la commozione – in questo momento di grande dolore per la sua scomparsa. Ha affrontato i problemi di salute con grande forza e coraggio. Ciò che non potremo mai dimenticare è da un punto di vista umano la sua gentilezza e il suo gran cuore. Era una persona alla mano con cui avevi sempre piacere a parlare e a confrontarti. Da un punto di vista professionale la sua preparazione che era sconfinata e davvero unica».

Oggi dunque familiari, amici, i colleghi e i dipendenti si ritroveranno per salutarlo un'ultima volta. E dire addio a chi, per tutti, era una grande persona e un grande professionista.

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