E’ morto l’imprenditore Lino Midolini: aveva 93 anni

UDINE. Udine ha perso uno dei suoi più grandi imprenditori. «Ho una voglia matta di fare quello che gli altri non fanno», era il motto di Lino Midolini, mancato a 93 anni dopo una lunga malattia.
Insieme ai fratelli Umberto e Sereno aveva fondato il business delle gru che poi nella sua visione si era evoluto fino a farlo diventare il precursore delle energie rinnovabili. Da vicepresidente dell’Udinese Calcio, con l’allora numero uno Teofilo Sanson, portò la squadra dalla serie C alla A in una manciata d’anni.
Lino Midolini nacque il 9 novembre del 1922 (fra pochi giorni avrebbe compiuto 94 anni) a Orzano di Remanzacco da una famiglia poverissima. Insieme agli undici fratelli, fece il bracciante fino a quando, durante la Seconda guerra mondiale, fu catturato da tedeschi e deportato nel campi di lavoro della Ruhr.
«Un periodo durissimo – ricorda la figlia Gloria –, dal quale papà uscì dopo due anni e mezzo. Era operaio in una fabbrica di meccanica, dove costruivano ingranaggi senza però sapere a cosa servissero. Uscì vivo da quella situazione soltanto grazie alla sua passione per la musica e per la tromba in particolare perché le Ss lo facevano suonare durante le loro cene».
Grazie al suo «ottimismo che rasentava l’incoscienza», come racconta Gloria Midolini, riuscì a trasformare quel vissuto tragico in un’opportunità.
«La meccanica lo affascinò a tal punto che dopo la guerra comprò un camion a gasogeno e gli fece materialmente un cassone ribaltabile per il trasporto della ghiaia – sono ancora le parole di Gloria –. È con questo concetto di fondo che, insieme ai fratelli Umberto e Sereno (scomparso prematuramente a 43 anni, ndr), inventò l’attività di estrazione e lavorazione delle ghiaie».
In seguito creò il business delle gru in cui diceva sempre “siamo tre fratelli, ma sei braccia”. Alla guida dell’azienda per il sollevamento resta Umberto (mancato nel 2015), mentre Lino prosegue la movimentazione della ghiaia e degli inerti.
È il 1984 quando, primo in Italia, inventa le discariche. Ma Lino Midolini era sempre un passo avanti e da quell’esperienza diventa il precursore delle rinnovabili poiché utilizza il gas sprigionato dai rifiuti come energia elettrica.
Parallelamente corre l’amore per la sua terra, il Friuli. Passione che si traduce nella vice presidenza dell’Udinese Calcio, dal 1976 e per 19 anni. Sono gli anni di Teofilo Sanson.
«Papà fu un grande vice presidente della squadra della città – ricorda la figlia Raffaella –. Assieme a Sanson presidente portò in tre anni la squadra dalla serie C alla A.
Era il periodo in cui avevamo giocatori per casa perché abitavamo vicino allo stadio e le riunioni erano fatte nel nostro salone. La domenica era vissuta interamente in funzione dell’Udinese. Papà fu un grande anche perché riportò in alto la squadra della città».
Un hobby, quello per il calcio, che si affiancava alla passione per la musica e alla buona cucina. Negli anni Ottanta, decise di riprendere la tradizione di Aquileia del mosto cotto e di sviluppare in Friuli l’aceto balsamico. Da quel proposito alla fondazione a Manzano dell’acetaia più grande del mondo passarono pochi anni.
Nel 1988 entrò addirittura nel guinness dei primati per la quantità di botticelle custodite. Ma la mente di Lino era sempre al lavoro (fu anche presidente dell’Aeroclub friulano di Campoformido). E in una terra di vigneti non potevano mancare la sua firma su Tocai (oggi sarebbe meglio dire Friulano) e Merlot.
Fu un grande estimatore dei pittori friulani, un mecenate per Mocchiutti, Altieri, Luca Tello, e Reina. «Lui diceva sempre che aveva un animo artistico – rammenta Raffaella –. Vivere accanto a lui era un insegnamento costante. Io ho il carattere del papà per cui ci scontravamo spesso, era più accomodante con mia sorella.
Lui era pane e lavoro: che fossimo in ufficio o a casa parlavamo di lavoro, siamo state cresciute con una mentalità improntata al lavoro. Per lui era un vanto avere due figlie laureate».
I funerali saranno celebrati giovedì 3 novembre, alle 15.30, nella Cattedrale di Udine.
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