E intanto in tribunale patteggia 16 mesi di libertà controllata
Una singolare coincidenza ha voluto che, proprio ieri, nell’elenco delle udienze in programma davanti al giudice monocratico del tribunale di Udine, Carla Missera, ci fosse anche il nome di Jesus Spada. Cioè del 29enne udinese, in carcere da sabato con l’accusa di detenzione di droga ai fini dello spaccio e resistenza aggravata ai danni di uno dei carabiniere che aveva cercato di bloccarne la fuga. Protagonista di un altro non meno concitato episodio, risalente al 4 marzo 2010, il giovane era chiamato a rispondere di lesioni personali e percosse.
E così, proprio mentre, un piano più in alto, il Gip decideva sull’applicazione della misura cautelare in carcere nei suoi confronti, nell’aula del dibattimento, il suo difensore, avvocato Federica Donda, discuteva con il pm onorario, Marzia Gaspardis, i termini del patteggiamento precedentemente concordato con il sostituto procuratore Claudia Finocchiaro. Patteggiamento che il giudice ha accolto, applicando a Spada la pena di 8 mesi di reclusione, sostituiti con 16 mesi di libertà controllata.
Quattro i capi d’imputazione contestati al giovane e altrettante le persone finite coinvolte nel parapiglia. Una rissa nella quale Spada avrebbe sfoderato una serie di pugni e calci a destra e manca. Le conseguenze più gravi erano state quelle causate a un giovane, colpito anche con un calcio al volto e che, trasportato in ospedale con un trauma cranico, una serie di ferite al naso e al sopracciglio e tre denti scheggiati, ne era uscito con una prognosi di 20 giorni. In concorso con un’altra persona mai identificata, Spada si sarebbe inoltre scagliato addosso a un altro giovane, che se l’era cavata con ferite giudicate guaribili in tre giorni. Percosse ma nessuna prognosi per gli altri due giovani. (l.d.f.)
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