E in un reparto di Chirurgia si farà la “settimana corta”

Come abbiamo scritto nel servizio principale di questa pagina, le varie strutture operative degli ospedali di Gorizia e Monfalcone cambieranno pelle, nel senso che (Medicine, Pronto soccorso e...

Come abbiamo scritto nel servizio principale di questa pagina, le varie strutture operative degli ospedali di Gorizia e Monfalcone cambieranno pelle, nel senso che (Medicine, Pronto soccorso e Rianimazione a parte) alcune tipologie di attività saranno attuate soltanto in uno dei due presidi.

Un caso a parte è quello della Chirurgia: è stato deciso che in uno dei due reparti gli interventi saranno eseguiti durante tutto l’arco della settimana, mentre nell’altra funzionerà appunto la cosiddetta “week surgery”, che potremmo anche definire la “settimana corta” del reparto: in pratica le sale operatorie saranno attive soltanto dal lunedì al venerdì per gli interventi programmati. Quelli d’urgenza che dovessero rendersi necessari il sabato o la domenica saranno effettuati nell’altro ospedale. Ancora una volta, non chiedeteci dove: questo “dettaglio” (!) è ancora da definire.

Ma complementari e non più omologhe saranno anche le Cardiologie e le Ortopedie: per le prime, una svolgerà un’attività maggiormente ospedaliera (impianto di pacemaker, e così via), mentre l’altra si proietterà di più sul territorio, con i medici che si recheranno a casa dei pazienti in chiave di controllo e prevenzione.

E sarà diversificata anche l’attività ortopedica, fatto salvo il servizio di traumatologia che continuerà a svolgersi in entrambi i nosocomi, così come ci sarà una ripartizione del lavoro per le due Radiologie.

“Andare sul territorio”: è questa un’altra delle parole d’ordine delle Linee di gestione dell’Ass Isontina per il 2014. Una parte della Cardiologia e la Fisiatria seguiranno così questa strada già da tempo intrapresa dalla Diabetologia e dalla Pneumologia.

Ciò implica, per forza di cose, un potenziamento dei servizi territoriali e dell’assistenza domiciliare integrata. In questo rafforzamento è prevista l’estensione della rete degli infermieri di equipe territoriale , ritenuta la chiave strategica per presidiare la salute delle comunità.

Di converso, se realizzata, questa “territorializzazione” delle cure porterà a una diminuzione dei posti letto negli ospedali. (vi.co.)

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