Due condanne e un’assoluzione per la banda dei pannelli solari

Nei pannelli fotovoltaici avevano trovato la loro fonte di reddito. Soldi a palate, a giudicare dai numeri del colpo messo a segno nel tempo record di una notte, tra il 6 e il 7 giugno 2016, a Pradamano: 1.200 pezzi rubati, per un valore complessivo 150 mila euro. Ma a essere pesanti sono state anche le conseguenze, dopo che la Squadra mobile di Udine, di lì a qualche mese, li aveva individuati. Lo è stata in particolare per Massir Hammouda, 44 anni, residente a Paladina (Bergamo) e originario del Marocco, così come tutti gli altri componenti della banda, per un totale di dodici persone. Finito davanti al giudice monocratico Paolo Milocco, il suo caso si è chiuso con la condanna a 2 anni di reclusione e 400 euro di multa.
Oltre all’episodio di Pradamano, era chiamato a rispondere del furto commesso nella notte del successivo 1° luglio, a Rivarolo Mantovano. Altri 254 pannelli, a fronte degli 801 che, insieme ai complici, aveva pianificato di portarsi via, dopo averli rimossi e accatastati a terra. Identiche le modalità d’azione e la filiera criminale: smantellato il parco fotovoltaico e caricato il bottino su diversi furgoni, la merce veniva spedita in Marocco via mare, passando per il porto francese di Setè. Finché gli inquirenti non si sono messi sulle loro tracce e, con il coordinamento del pm Andrea Gondolo, li hanno scovati e indagati.
Ma è proprio dalle risultanze dell’inchiesta che il difensore di Hammouda, avvocato Laura Scuor, è partito per respingere l’accusa e sostenere la «genericità delle prove» portate a suo carico. Un argomento, quello dell’«assenza di elementi univoci che potessero consentire di identificarne la responsabilità», che il legale conta di riproporre in appello, lette le motivazioni e valutato il da farsi. Il pm onorario Alessandra D’Aversa aveva chiesto la condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione. È stato invece assolto, a fronte dei 3 anni e 3 mesi proposti dalla pubblica accusa, Mohammed Amir, 50 anni, di Eboli, accusato del solo caso di Pradamano e difeso dall’avvocato Sebastiano Banelli. Sono infine 10 i mesi inflitti a Brahim Raouj, 40 anni, con dimora a Finale Emilia: coinvolto in un tentato furto compiuto la notte del 21 giugno, a Palazzolo dello Stella, era difeso dall’avvocato Francesco Zuccolo, che ne aveva chiesto l’assoluzione. Il pm aveva proposto invece 8 mesi. —
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