Due colpi nei bar con le slot: a Fagagna i ladri ripresi con le telecamere

Nella notte a Turrida di Sedegliano incursione al “Ca’ dal Pape”. Usata come ariete un’auto rubata per entrare al bar Lemon

Tentano la "spaccata" con l'auto in un bar di Fagagna

FAGAGNA. Due colpi con lo stesso obiettivo (le slot machine), a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro, ma con esiti diversi: a buon fine quello al bar del ristorante “Ca’ dal Pape”, in via Provinciale a Turrida di Sedegliano, mentre l’attivazione dell’allarme ha messo in fuga i malviventi che avevano tentato la spaccata al bar Lemon, in via Spilimbergo a Fagagna.

Nel primo casi i ladri sono entrati in azione l'altra notte. Hanno forzato una finestra con un piede di porco e, incuranti dell’allarme che si era immediatamente attivato, hanno proseguito nel loro intento, asportando una slot machine e un registratore di cassa, che però contenevano poco contante secondo una prima verifica. Notevoli, invece, i danni causati dal raid e quantificabili in oltre diecimila euro.

Il proprietario del locale Marco Tomini e la moglie, che abitano sopra al ristorante, stavano dormendo quando sono stati svegliati dai rumori e dal dispositivo antifurto: sono scesi nel locale, ma dei malviventi non c’era ormai più traccia.

Un’azione fulminea, come quella che poco più tardi (alle 2.29 stando al timer del sistema di videosorveglianza) si è consumata a Fagagna, al bar Lemon, dove almeno tre persone hanno firmato un’incursione da film.

Usando come ariete una Mazda color rosso, poi risultata rubata alcuni giorni prima da una concessionaria ad Artegna, i malviventi hanno sfondato la porta di accesso al parcheggio del locale. Incuranti delle telecamere e dell’allarme immediatamente attivatosi, sono entrati nell’esercizio, ignorando il registratore di cassa per concentrarsi sulle due slot e il cambiamonete.

Le apparecchiature erano però state precauzionalmente legate assieme dalla proprietà con un cavo d’acciaio: tanto è bastato per far desistere i ladri, che se la sono svignata a mani vuote.

«Da quando sono arrivati a quando se ne sono andati sono trascorsi meno di due minuti, è gente che chiaramente sapeva cosa fare - ricostruisce l’accaduto il titolare, Albano Tuniz.

Ma quelle facce le ho riconosciute: erano venuti a fare un sopralluogo sabato scorso, verso le 19, con la scusa di prendere un caffè ispezionavano il locale. Erano stranieri, dell’Est».

Su entrambi gli episodi indagano i carabinieri.


 

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