Dopo l'incendio la conta dei danni: a palazzo Roncato le stanze più belle sono state distrutte - Foto | Video

SAN VITO AL TORRE. Il giorno successivo a quello del rogo di Crauglio è il momento della conta effettiva dei danni, anche se le operazioni dei vigili del fuoco non si sono ancora concluse e ci sono ancora molti punti interrogativi sull’effettiva possibilità di salvare alcune prestigiose opere d’arte. «I danni riguardano i percorsi didattici sulla grande guerra e sul periodo napoleonico realizzati da mio zio Roberto – spiega Mirna Roncato – l’obiettivo era realizzare in villa un laboratorio didattico, sia storico con i percorsi persi, sia dedicato alla produzione di ceramica, con la vecchia fornace riportata a nuovo splendore da mia zia Valentina. A giorni arriverà il tornio e il forno e mia zia aveva già preso contatto con artigiani specializzati per attuare dimostrazioni e laboratori.
Abbiamo perso per sempre la stanza del Diavolo – racconta affranta – era al piano più alto della torretta, forse riusciamo a salvare l’affresco dell’Angelo. Il caposquadra dei vigili del fuoco è in contatto con la soprintendente Stefania Casucci, purtroppo fuori sede in questi giorni, e stanno concordando le modalità per l’imbragatura e il salvataggio dell’opera d’arte, sperando che resista e che non si rovini, nonostante tutte le precauzioni adottate. Anche in merito alla stanza dell’alcova speriamo di riuscire a recuperare parte delle pitture oltre alla stufa».
Fra tre settimane c’è Castelli Aperti, manifestazione promossa dal Consorzio per la salvaguardia dei castelli friulani al quale la villa appartiene, e i proprietari - Roberto, Rossana e Mirna Roncato - hanno promesso che rispetteranno l’apertura al pubblico. «Faremo il possibile per aprire anche se sono andate perse le stanze da letto della parte nobile, le più pregiate e le più ricche».
Saranno visitabili la sala della caccia con il suo pregevole soffitto, il salottino, la sala giochi con il biliardo settecentesco e il camino, la Cappella, piccola in metratura, ma decisamente graziosa nelle fatture con un altare in marmo sopra il quale è inserita una pala attribuita a Pietro Bainville e ultimo, ma non meno importante, il salone da ballo.
Anche ieri i vigili del fuoco erano impegnati con tre squadre impegnate nelle opere di alleggerimento e previsionali per impedire il ribaltamento della torretta ovest. Anche ieri il responsabile Doriano Minisini e il funzionario Paolo Castellone, sono stati impegnati in un sopralluogo necessario alla verifica delle problematiche relative alla scurezza oltre che al salvataggio dell’Angelo del Chiarottini. I vigili del fuoco stanno mettendo in pratica l’esperienza maturata all’Aquila nel salvataggio delle opere artistiche a seguito del sisma, proteggendo l’opera d’arte da eventuali eventi atmosferici e imbragandola per agevolarne lo spostamento.
Si tratta tuttavia di un gesso dal peso di circa 400 chili e si dovrà trovare il mezzo adatto per lavorare in altezza con questo peso e far uscire il pesante affresco dal tetto. I vigili sono stati impegnati sia sabato che ieri con la squadra Saf – Speleo alpino fluviale. Personale altamente specializzato a lavorare in altezza e che opportunamente imbragato la lavorato in altezza dando manforte ai colleghi.
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