Dopo 58 anni di storia è fallito il panificio Garbo di Fagnigola

L’attività venne fondata nel 1971 dal capostipite Pericle Il sindaco Putto: era un punto di riferimento per la frazione

AZZANO DECIMO. Lo storico panificio Garbo di Fagnigola ha portato i libri in tribunale. L’attività è stata dichiarata fallita lo scorso 27 dicembre. Se ne va un pezzo di storia di Azzano Decimo, dopo oltre mezzo secolo di attività. Era stato il capostipite Pericle Garbo a fondare l’azienda, mettendosi in proprio nel 1971.

Aveva cominciato a lavorare nel settore a 14 anni e poi, 58 anni fa aveva aperto la sua prima panetteria sotto casa. Grazie alla sua maestria nella preparazione dei prodotti da forno, che richiamavano clienti da fuori paese, il Panificio Garbo in via Runtine si era espanso. Era stata aperta una rivendita al dettaglio in piazza Libertà ad Azzano Decimo (è stata poi chiusa: al suo posto oggi c’è un negozio di stoffe). Il pane appena sfornato veniva trasportato a domicilio a bordo del furgone nell’Azzanese. A Lignano Sabbiadoro in via Udine era stato avviato un negozio sotto la sua insegna.

Dopo la scomparsa di Pericle, nel 2013, hanno portato avanti l’attività i suoi familiari. La denominazione precisa della società è “Panificio Garbo, di Garbo Pericle & c snc e dei soci Garbo Lidovina e Garbo Cinzia”.

Il sindaco Marco Putto ricorda con affetto i titolari del panificio: «Conoscevo la rivendita, sin da bambino, vivendo nella frazione di Fagnigola, compravo il pane da loro. Dispiace che un punto di riferimento storico, radicato nel territorio, come questo panificio, chiuda. La frazione non ha molti negozi. Per noi è motivo di rammarico».

È dispiaciuto anche l’assessore comunale alle attività produttive Enrico Guin: «In una frazione piccola come Fagnigola, con un bacino d’utenza ridotto, è ovvio che un’attività commerciale faccia più fatica a competere in un settore che ha avuto un’evoluzione industriale. Il panificio offriva un servizio alle persone più anziane del paese, che preferiscono non spostarsi in auto per gli acquisti».

La sentenza di fallimento è stata depositata in cancelleria il 30 dicembre. Il giudice delegato della procedura è Roberta Bolzoni. Il tribunale ha nominato come curatore Marta Rico, con studio a Pordenone, e ha ordinato alla società fallita di depositare bilanci, scritture contabili e fiscali obbligatorie e l’elenco dei creditori entro tre giorni dalla comunicazione della sentenza. L’adunanza dei creditori per verificare lo stato passivo è stata fissata per il 31 marzo alle 10. —

I.P.

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