Donne e Islam: nel Corano libertà e partecipazione

L’imam El Barikhi: «Purtroppo, con il tempo la mentalità maschilista ha preso il sopravvento»
Di Anna Dazzan
Udine 12 Marzo 2017 tavola rotonda la donna illuminata Copyright Petrussi Foto Press Turco Massiimo
Udine 12 Marzo 2017 tavola rotonda la donna illuminata Copyright Petrussi Foto Press Turco Massiimo

L’arma migliore per abbattere pregiudizi e luoghi comuni è la conoscenza, anche quando si parla del ruolo della donna nel mondo islamico. Lo sanno bene gli attivisti del Centro misericordia e solidarietà che, in collaborazione con i Giovani Psm partecipazione e spiritualità musulmana, hanno organizzato ieri un pomeriggio di dialogo al centro islamico di via Marano Lagunare.

“La donna illuminata” è il titolo dell’incontro moderato dalla brillante Fatima Tizbibt, volontaria di origine marocchina e studentessa di Scienze infermieristiche. Incalzati dalle sue domande, sono intervenuti la docente e psicologa Laura Pomicino, l’ex consigliera regionale Augusta De Piero e l’imam Abdel Aziz El Barikhi, introdotti dai saluti dell’assessore comunale alla cultura Federico Pirone e del sindaco Furio Honsell. «Uno dei pilastri per combattere la mentalità alla base delle violenze sulle donne è la prevenzione», ha detto Pomicino sottolineando come in Italia quasi il 20 per cento abbia subìto violenza e molte non abbiano il coraggio di denunciare. «Il lavoro educativo di scuola e amministrazioni – ha aggiunto – è fondamentale anche per far capire che è un fenomeno che riguarda tutti i Paesi, le età e classi sociali».

Incoraggiante, dunque, la presenza all’incontro di tanti giovani e bimbi. «Fare ricerca sui numeri della violenza sulle donne è fondamentale – ha detto poi De Piero – ed è qui che entrano in campo le istituzioni, dalla scuola allo Stato che deve formulare leggi per il riconoscimento di pari diritti». Nodo da sciogliere, il ruolo della donna nella società islamica. «I testi sacri del Corano, così come l’esempio del Profeta – ha detto l’imam El Barikhi – portano l’insegnamento della libertà di espressione e di partecipazione della donna. Purtroppo, con il passare dei secoli la mentalità maschilista ha preso il sopravvento ed è mancato il jihad, lo sforzo intellettuale dei giuristi che portassero la corretta interpretazione delle fonti». Un’apologia dell’Islam che si è concretizzata nella splendida accoglienza data a tutti i partecipanti, a partire dalle donne, tutte tornate a casa con un mazzetto di mimose.

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