Donato al museo aeronautico uno storico biplano Antonov

Ultimo arrivo al Museo dell’aeronautica del Friuli Venezia Giulia: un biplano Antonov An2. Lo ha donato la famiglia di un imprenditore di San Michele al Tagliamento in memoria del congiunto. Ora gli aerei nel museo di Giovanni Follador, a Fiume Veneto, sono venti.

L’Antonov An2 è un monomotore biplano multiruolo progettato dall’Okb 153 e sviluppato in Unione Sovietica negli anni Quaranta.

Impiegato dagli anni Cinquanta dall’Aeronautica militare dell’Urss, rimase operativo per molti anni in tutti i Paesi del Patto di Varsavia e filosovietici come aereo da trasporto militare, da collegamento, da addestramento e nella cooperazione con truppe di terra ed aviotrasportate. Attualmente esistono ancora numerosi esemplari in condizioni di volo soprattutto nei paesi dell’ex blocco sovietico o in Africa.

«Si tratta di un velivolo molto diffuso – dice Giovanni Follador – in grado di trasportare otto persone». Al Museo è stato donato dalla famiglia di un impresario di San Michele al Tagliamento, in memoria del congiunto che ne era proprietario.

La struttura di Fiume Veneto ora conta ben venti aerei: «Ci sarebbe bisogno di spazi più ampi e magari di una maggiore attenzione istituzionale per questo museo che richiama gente e studenti da molte parti d’Italia».

L’aereo va ad aggiungersi ad un’altra novità da poco ospitata nel museo: la sala della conferenza di Yalta. Fu un vertice tenutosi dal 4 all’11 febbraio 1945 in Crimea, durante la seconda guerra mondiale, nel quale i capi politici dei tre principali paesi alleati – Franklin Delano Roosevelt, Winston Churchill e Iosif Stalin, capi rispettivamente dei governi degli Usa, del Regno Unito e dell’Urss – presero alcune decisioni sul conflitto, sull’assetto futuro della Polonia, e sull’istituzione dell’Onu. In questa sezione vi si arriva transitando davanti alla “Sala della pace” dove un pilota italiano, tedesco e giapponese da una parte e uno americano, russo e inglese dall’altra, al termine della guerra gettano le pistole sul tavolo e diventano amici. —

E.L.

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