Divorzio “facile” Procura e avvocati sono già operativi

Tempi ridotti se moglie e marito sono d’accordo Ma restano i tre anni di “attesa” della separazione
Di Cristian Rigo
20061213 - PONTEDERA - PISA - POL - COPPIE DI FATTO: CON LA FIDUCIA SALTA L'ODG, MA L'UNIONE CONFERMA IMPEGNO DDL. Uno scambio di anelli fra due uomini. FRANCO SILVI - ANSA - KRZ
20061213 - PONTEDERA - PISA - POL - COPPIE DI FATTO: CON LA FIDUCIA SALTA L'ODG, MA L'UNIONE CONFERMA IMPEGNO DDL. Uno scambio di anelli fra due uomini. FRANCO SILVI - ANSA - KRZ

Per il divorzio breve bisognerà attendere ancora (oppure andare all’estero, come fanno in molti) perché i tre anni della separazione restano, ma dall’11 dicembre dirsi addio è se non altro più facile. Se non ci sono figli e i coniugi sono d’accordo basta andare dal sindaco. Gli uffici di Palazzo D’Aronco devono ancora organizzare il servizio (in attesa anche di capire se il primo cittadino può delegare l’incombenza ad altri come accade già per il matrimonio) ma l’assessore all’Anagrafe, Antonella Nonino conta di poter avviare al più presto il “divorzio comunale” che costa solo 16 euro (corrispondenti ai diritti di pubblicazione del matrimonio) anche perché ci sono già alcune coppie in attesa.

Non tutti però possono rivolgersi al Comune. Se ci sono figli e una patrimonio da dividere (l’accordo davanti al primo cittadino esclude divisioni patrimoniali di qualsiasi entità, però è sempre possibile ricorrere a una scrittura privata formulata con l’aiuto di un legale) servono gli avvocati ma non il tribunale. Niente più giudici con i relativi tempi di attesa quindi. Tutto si può risolvere nello studio del legale con la supervisione della Procura che dovrà verificare la regolarità della negoziazione e l’assenza di clausole contrarie ai diritti e agli interessi dei figli, siano essi minorenni, portatori di handicap o maggiorenni non ancora autosufficienti dal punto di vista economico. Se il pubblico ministero ritiene che l'accordo risponda all'interesse dei figli, lo autorizzerà. Altrimenti lo deve trasmettere entro cinque giorni al presidente del tribunale, che fisserà entro i successivi 30 giorni la comparizione delle parti. In quel caso si torna di fatto al procedimento giudiziale “tradizionale” che non è stato modificato. Nel caso in cui i coniugi non condividano la decisione di separarsi o non siano d’accordo sulle condizioni, dovranno vedersela in tribunale. E i tempi medi per risolvere una divisione giudiziale oggi sono di 675 giorni contro i 100 richiesti per quella consensuale che adesso, davanti al sindaco, potrebbero ridursi a 30. Il primo cittadino assegna infatti un tempo di trenta giorni agli sposi per riflettere sulla scelta: se un mese dopo non si ripresentano, l’accordo salta, altrimenti è fatto. A tempo di record.

Sarà molto più rapida anche la procedura nel caso in cui ci siano figli o patrimoni da dividere. Una volta trovata l’intesa tra i due avvocati, infatti Palazzo Lovaria assicura tempi rapidissimi per il controllo.

«La Procura è pronta - dice il procuratore facente funzioni Raffaele Tito - i nostri uffici sono in grado di vagliare gli accordi in pochi giorni. Abbiamo incontrato gli avvocati ed emanato una direttiva per disciplinare le procedure. Di fatto eravamo già operativi dal giorno dell’entrata in vigore della legge, ma al momento non abbiamo avuto ancora alcuna richiesta in tal senso». In Provincia insomma, non ci sono stati ancora divorzi facili che necessitano della verifica di un pubblico ministero. E quelli “comunali”, a Udine, non sono ancora disponibili.

Per gli avvocati però si è trattato di una rivoluzione a metà. «Divorziare sarà più facile ma le norme contenute nel decreto non incidono sui tempi di separazione necessari per ottenere il divorzio, che restano di tre anni - precisa infatti il presidente dell’Ordine degli avvocati, Enrico Bulfone -. In Italia è prevista una doppia fase: prima la separazione e poi il divorzio. E la tempistica non è stata modificata. In altri Paesi invece la separazione non è nemmeno prevista. Ma il fatto che l’accordo raggiunto con la negoziazione assistita dagli avvocati debba essere vagliato dalla Procura e non necessariamente finire in tribunale è sicuramente positivo e permetterà di semplificare la procedura e ridurre i tempi».

Il “divorzio breve” avrebbe abbassato i tempi della separazione pre-divorzio a 6 mesi per quella consensuale e 12 mesi per quella giudiziale, ma il provvedimento è stato ritirato al Senato.

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