Diventa architetto ma vive da precaria, ora ha trovato un lavoro: farà la bidella
Paola Zamperoni è stata assegnata all’Isis Sacile-Brugnera dopo 10 con contratti poco stabili. In ruolo anche Maria Rosaria Sciara: ha 66 anni, tra un anno andrà in pensione

SACILE. Assunzioni in ruolo speciali in bidelleria a Sacile: l’architetto Paola Zamperoni e la veterana Maria Rosaria Sciara, 66 anni, a un passo dalla pensione. Sede di lavoro all’Isis Sacile-Brugnera dove dicono addio ai contratti stagionali.
«Il lavoro sicuro è sempre una conquista a qualsiasi età – hanno detto le due ausiliarie dopo 10 anni di precariato –. I sacrifici sono stati premiati». Stipendio base 980 euro mensili per 36 ore di servizio settimanali. «Il vantaggio – dicono – è il posto fisso statale». Hanno ragione e coraggio.
L’architetto.
Paola Zamperoni è pendolare da dieci anni da Vittorio Veneto: ha lavorato anche in tre scuole diverse all’anno, pur di fare punteggio e sbarcare il lunario. «Sacrifici condivisi con tanti altri colleghi stagionali che macinano chilometri dal Trevigiano, pur di lavorare – ha raccontato prima della firma la neo assunta –. La crisi di lavoro non guarda in faccia nessuno e la laurea è un pezzo di carta che mi tornerà utile in seguito». Dalla bidelleria i laureati possono fare il “salto” in cattedra: un ex ausiliario insegna psicologia nei licei provinciali. «Sono partita dalla gavetta – ha detto Zamperoni – con tanta umiltà. Ho raggiunto il primo traguardo». La sua storia è uno slalom tra professioni diverse. «Doveva essere un’occupazione-tampone – ha raccontato l’architetto che lavorava in azienda come designer delle cucine fino al 2006 –. Invece, mi ritengo fortunata di avere avuto contratti annuali anche su scuole diverse: per pagare il mutuo casa. I precari devono anche vivere e la laurea, per ora è finita in un cassetto». Una volta, con la laurea si entrava nella scuola da insegnante.
La decana.
Classe di ferro 1951: Maria Rosaria Sciara è stata assunta in bidelleria a un passo dalla pensione. «È un anno importante di lavoro – ha detto un po’emozionata al momento del contratto in ruolo –. Poi la legge prevede l’addio alla scuola a 67 anni». Assunta a 12 mesi dalla pensione: tra le decine di ausiliari-bidelli che hanno conquistato il posto di lavoro fisso e sicuro, ci sono gli over60 che tagliano il traguardo dopo decenni di precariato. Oppure di lavori “arlecchino” (nel privato e alcuni anche senza copertura previdenziale) che è difficile, poi, ricongiungere. «Quando si sono trovati davanti i dati anagrafici dei neo immessi in ruolo, alcuni funzionari hanno perfino chiesto un parere al ministero dell’Istruzione – è stata la battuta del sindacalista Flc-Cgil Giuseppe Mancaniello –. Le assunzioni a un passo dalla pensione sono legittime: purché si rispettino i vent’anni dei contributi». Anni di tribolazioni alle spalle, con la famiglia e le valigie da fare per partire verso le altre mete, dove la scuola assume.
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