Direttrici alle Poste e anche mamme: «Noi siamo riuscite a conciliare i ruoli»

Cecilia Bianchi, di 39 anni, e Cristina Dalla Torre, di 60, si raccontano. Sottolineata l’importanza del sostegno della famiglia e dell’azienda 

PORDENONE. Unire carriera lavorativa e realizzazione familiare si può, lo dimostra l’esperienza di due donne ai vertici delle Poste di Pordenone: Cecilia Bianchi, direttrice provinciale, 39 anni, una figlia di tre anni, e Cristina Dalla Torre, 60 anni, direttrice dell’ufficio postale centrale Santa Caterina.

Nonostante la differenza d’età, la loro esperienza in Poste italiane è simile: per entrambe, al fine di poter godere di una soddisfazione nel posto di lavoro senza rinunciare alla gioia di essere mamma, è indispensabile avere un marito o un compagno di vita che le affianchi e le sostenga e, allo stesso tempo, avere l’esempio di genitori che hanno insegnato loro l’importanza di avere un’istruzione e la propria libertà.

Cecilia Bianchi è in Poste italiane da 15 anni: romana, ha accettato il trasferimento nel Nordest prima come responsabile commerciale e poi come direttrice provinciale. Ed è proprio quando è stata promossa, nel 2015 a Rovigo, che ha scoperto di essere incinta.

«Come donna sono convinta che con l’impegno e il sacrificio si possano esaudire entrambi i desideri, da una parte quello della carriera lavorativa, dall’altra quello di un appagamento familiare – afferma –. Non nascondo i primi tentennamenti emotivi, ma da una parte c’è la famiglia che mi ha sempre appoggiato e dall’altra un’azienda che sostiene le donne nella fase di crescita professionale».

La componente femminile in Poste italiane, d’altro canto, è riscontrabile anche nei dati: a livello nazionale le donne sono il 54 per cento dei 138 mila dipendenti, a Pordenone le direttrici donna sono 56 su 84 uffici, pari al 68 per cento (su una media nazionale del 54 per cento).

Poste italiane, oltre a essere stata premiata l’anno scorso come “Azienda women friendly”, durante il congedo di maternità eroga il 100 per cento della retribuzione (rispetto al pagamento dell’80 per cento previsto dalla legge) e aderisce al programma Maam (Maternity as a master), un percorso formativo, su base volontaria, che ha permesso sinora a circa 500 mamme di allenare le soft skills, ovvero le competenze acquisite nel ruolo di madre, e di mantenere il contatto con l’azienda attraverso il dialogo con i colleghi e i capi. Da quest’anno il percorso si rivolge anche agli uomini che diventano padri o già padri di figli sino a 3 anni.

Certo, conciliare le due cose non è facile. «Vivo a Treviso – comincia a raccontare Cecilia Bianchi -. La mia sveglia suona alle 6 e i primi dieci minuti della giornata li tengo per me, per godermi un buon caffè. Poi sveglio mio marito e, alle 6.45, mia figlia.

Alle 7.30 la porto all’asilo e mi dirigo a Pordenone. Terminato il lavoro verso le 18, torno a Treviso, vado a prendere mia figlia dai nonni e insieme facciamo rientro a casa. Mio marito Roberto ha un ruolo fondamentale, mi aiuta tanto, ma viaggia spesso per lavoro e quindi conciliare tutti gli aspetti non è facile: la famiglia è indispensabile anche perché il mio ruolo è quello di gestire 312 persone e 84 uffici postali, garantendo all’azienda anche risultati organizzativi».

Ha trascorso 35 anni nelle Poste dopo un periodo in una ditta privata: Cristina Dalla Torre si reputa fortunata «perché l’azienda Poste ha garantito stabilità nel lavoro e le nostre giornate non sono mai uguali l’una all’altra. In questi anni l’azienda è molto cambiata – prosegue –, ma non sono cambiati i fondamenti: ho passato molti capi di filiale, ma tutti hanno sempre riconosciuto l’impegno, l’entusiasmo e la voglia di affrontare le novità».

Cristina, con due figlie di 33 e 27 anni, si rispecchia molto nello stile di vita di Cecilia. E infatti rispondono allo stesso modo per quanto concerne l’auspicio per il futuro delle proprie figlie. «Sono convinta che la cultura renda liberi – afferma Cecilia – e quindi spero che mia figlia possa avere la libertà di realizzare i propri desideri». Allo stesso modo Dalla Torre: «Le mie figlie le ho sempre lasciate libere. L’importante è che studiassero perché la conoscenza ti aiuta a fare scelte adeguate».

E alla fine dell’intervista, Cecilia svela una bella novità: sarà nuovamente mamma ad agosto. Quale miglior notizia da condividere per la Festa della donna? —


 

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