Dipendenti in fuga, sindaco di Trivignano nel mirino

TRIVIGNANO. Altro che lettere a tutti i primi cittadini... Per i gruppi di minoranza di Trivignano Udinese – Indenant Insieme e Nuova Pagina – il sindaco Roberto Fedele dovrebbe «ammettere la propria inadeguatezza e dare le dimissioni». I capigruppo delle due liste di opposizione infatti ritengono «ridicole e patetiche» le azioni messe in campo dal sindaco, che – lo ricordiamo – nei giorni scorsi ha scritto ai colleghi di tutta la regione, esponendo loro la difficile situazione del personale negli enti locali a causa della mobilità dei dipendenti e chiedendo informazioni sulla situazione nei loro comuni. Il tutto allo scopo di manifestare poi le problematiche degli enti locali in consiglio regionale.
Per Silvia Lavia e Francesco Tuniz in questo modo Fedele «evidenzia tutta la debolezza di un sindaco che ha lasciato andare via dal suo comune la metà dei dipendenti senza essere in grado di trovare, nel frattempo, alcuna soluzione». I capigruppo infatti sottolineano che la norma relativa alla mobilità non ha prodotto gli stessi effetti in ogni comune e che solo nel municipio di Trivignano è andata via oltre la metà dei dipendenti. Non solo. Essi rimarcano che non tutti i dipendenti si spostano verso comuni più grandi «ma solo – aggiungono – in comuni dove pensano di trovare opportunità migliori, ambiente di lavoro più sereno, organizzazione del lavoro più efficiente». «Per quanto riguarda i dipendenti del nostro comune – proseguono – riteniamo che abbiano fatto un tentativo di confrontarsi con l’amministrazione Fedele per trovare vie d'uscita, ma senza risultato. Le richieste d'incontro e le proposte di soluzione inoltrate dai dipendenti sono rimaste lettera morta». La situazione del Comune di Trivignano, per la minoranza, è di caos totale, con uffici aperti a singhiozzo e lamentele continue dei cittadini. E concludono: «Se il Comune di Trivignano, come altri, non avesse opposto resistenza nei confronti della riforma regionale degli Enti Locali, il processo di cambiamento sarebbe partito e con esso la riorganizzazione di servizi e personale all’interno delle Uti. Vista la situazione, l’unica cosa seria che Fedele può fare è quella di ammettere la propria inadeguatezza e dare le dimissioni».
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