Dipendente contagiato chiusura alla Complast

È stato deciso il fermo della produzione fino al 13 aprile Richiesta la cassa integrazione per gli 80 lavoratori

FORNI DI SOTTO

Un caso di positività è stato accertato ieri alla Complast che si ferma e chiede la cassa integrazione per gli 80 dipendenti. La notizia ha scosso la comunità sino a qui risultata indenne alla diffusione del coronavirus. L’azienda, che precauzionalmente su richiesta del sindaco Claudio Coradazzi il quale ha tenuto stretti contatti con i vertici dell’azienda, era stata chiusa e fine settimana e avrebbe dovuto riaprire il 6 aprile. Rimarrà chiusa invece per almeno 15 giorni «tempi necessari – ha specificato il sindaco – per garantire il periodo di quarantena degli addetti e verificare eventuali altri contagi». Sin dai primi giorni dell’emergenza il sindaco ha mantenuto un colloquio continuo con le aziende del posto. La Complast, operante nel settore degli occhiali, nonostante il codice Ateco, era fra quelle che poteva proseguire nella produzione. «L’obiettivo – ha proseguito il sindaco – era la salvaguardia della salute delle maestranze, invitando le aziende ad aumentare il livello di attenzione e suggerendo di valutare anche la chiusura degli impianti, nonostante le norme permettessero la continuazione delle attività». Al sindaco erano giunte voci preoccupate circa i trasporti che avvenivano fra la fabbrica e il Veneto, luogo centrale dell’industria degli occhiali. Dopo un’assemblea con gli operai all’esterno dello stabilimento, alla presenza del titolare dell’azienda Massimiliano Moretto «è stato fatta slittare la chiusura dell’azienda sino a lunedì 13 aprile, il che ci aveva fatto tirare un sospiro di sollievo». Intanto al primo cittadino l’azienda confermava che in via precauzionale la chiusura degli impianti era prevista, in via cautelativa, sino a tale data. In una nota il titolare della Complast Moretto, informava l’amministrazione comunale del riscontro di un caso di contagio di Covid-19 nell’azienda fornese ed esortava tutti i dipendenti a rimanere a casa e a seguire le prescrizioni già indicate dal decreto del presidente del consiglio Conte, al fine di tutelare la loro salute, quella dei loro familiari e della collettività. Il sindaco ha espresso preoccupazione ed ha esortato i sui concittadini ad attenersi alle prescrizioni già imposte. «Mi sono attivato immediatamente con il coordinamento di prevenzione per attivare tutte le procedure necessarie da mettere in campo per contenere e debellare il virus» ha precisato. Ha infine rassicurato i sui concittadini asserendo che il caso di positività non interesserebbe una persona del posto. «La persona risultata positiva al test non era presente in azienda da alcuni giorni» ha concluso. —

G.G.

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