Diossina, nuovi dati allarmanti
MANIAGO. Nuovi dati allarmanti, sul problema dell’inquinamento a Maniago e Fanna: lo annuncia il consigliere regionale del M5s, Eleonora Frattolin, che oggi alle 20, nella biblioteca della città del coltello, presenterà i risultati del nuovo studio Chicken’s pops sulla presenza di diossina e Pcb (policlorobifenili), commissionato e finanziato dai pentastellati. A illustrare i dati sarà il biologo Federico Grim, che ha coordinato la ricerca.
A giugno 2016, venti polli sono stati nutriti e cresciuti su terreni tra Maniago e Fanna. A dicembre 2017 sono stati prelevati e analizzati. «I polli vengono dallo stesso allevatore e hanno mangiato lo stesso mangime per 18 mesi – dice Frattolin –. A fare la differenza è il terreno sul quale si sono nutriti». Il quadro emerso è preoccupante, come anticipa il consigliere grillino. «Non ci saremmo aspettati dati così allarmanti – afferma –: già con la prima indagine, con l’analisi su cinque capi, due prelevati a Campagna di Maniago e tre a Fanna, sono emersi valori quattro volte oltre i limiti. Ora, la situazione può dirsi tutto, fuorché migliorata».
Nell’incontro di stasera (preceduto da una conferenza stampa alle 11 al bar Posta di Pordenone, in piazza XX settembre), i cittadini avranno la possibilità di ascoltare i risultati della campagna di analisi e porre domande. Da sette anni, a Maniago, si parla di pollo alla diossina. Il caso è scoppiato nel 2011, con le analisi fatte eseguire dagli ambientalisti su un capo prelevato a Campagna, dalle quali era emersa presenza di diossina oltre i limiti. È stato presentato un esposto, arrivato sino alla commissione per le petizioni del parlamento europeo.
Ma si sono dovuti attendere tre anni, affinché sulla questione venissero riaccesi i riflettori: a ottobre 2014, il dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria 5 ha inviato due tecnici a prelevare campioni di polli ruspanti in due zone del Maniaghese. I polli sono stati divisi in due parti ed è stata prelevata una metà da 500 grammi per ciascun capo. Ma i campioni sono stati giudicati inadatti, perché insufficienti a eseguire esami.
A denunciare la situazione, a giugno 2015, è stato il consigliere regionale Frattolin. Il mese successivo è scattato il piano di campionamento per diossina e policlorobifenili, programmato dal dipartimento di prevenzione dell’Aas 5 e voluto dalla Regione. A febbraio 2016, i primi risultati allarmanti: diossina quattro volte superiore ai limiti. Oggi, il bis. (g.s.)
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