Didattica a distanza ai tempi del coronavirus: ecco tutte le regole da osservare a casa durante le lezioni

Dal vestiario adeguato al rispetto della privacy e dei turni. Il dirigente De Nardo: «Tempo scolastico a tutti gli effetti» 

UDINE.  Mantenere un abbigliamento consono e scegliere una postazione di lavoro adeguata, rispettare i turni di intervento per non generare confusione e – nel rispetto della privacy – non scattare foto durante le videoconferenze: sono prove di galateo al tempo del coronavirus.

A scuola come a casa, ci sono delle regole da rispettare: queste sono alcune delle indicazioni elaborate, in collaborazione con l’associazione Media Educazione Comunità, dal tavolo di lavoro cittadino “Prevenzione e contrasto bullismo e cyberbullismo” che riunisce gli istituti comprensivi di Udine e l’Uccellis. Il tema centrale – affrontato insieme al professor Emanuele Bertoni, docente referente della Consulta provinciale degli studenti di Udine – è la didattica a distanza e i comportamenti da tenere mentre si fa lezione nella propria camera o in salotto.

«Gli alunni devono ricordarsi che quello è tempo scolastico a tutti gli effetti e anche il comportamento deve essere simile a quello che si tiene in classe – commenta Paolo De Nardo, dirigente dell’Istituto comprensivo Udine 3 –: bisogna quindi dar corso all’ascolto e al rispetto nelle comunicazioni, seguire le indicazioni dell’insegnante, rispettare la puntualità negli appuntamenti e nelle scadenze e organizzare bene il materiale prima e durante le attività».

Un’attenzione particolare è rivolta alla privacy, al rispetto delle informazioni personali condivise in rete: per questo è vietato salvare e diffondere immagini di quanto viene fatto virtualmente, scattare istantanee a insegnanti e coetanei, fotografare chat, ma anche fare foto o riprese delle videolezioni. «Tutto quello che si fa in rete deve corrispondere a quello che è lecito fare in classe – aggiunge –. Se acquisisco la foto di un docente e la diffondo commetto un’azione scorretta».

C’è poi da considerare un altro aspetto: dietro a uno schermo – con tutti i canali di comunicazione tra compagni di classe, compresi anche WhatsApp e altri social network – è facile fraintendersi, non cogliere il vero senso delle parole dell’altro e quindi far star male qualcuno anche senza volerlo. «Per questo aiutarsi è ancora più importante – aggiunge –. Se si percepisce qualcosa di negativo non bisogna aver paura di chiedere e chiarire». Il rispetto degli altri prima di tutti, così «se qualcuno viene preso di mira in rete i ragazzi non devono essere indifferenti, devono avvisare i genitori e gli insegnanti per aiutarlo: esattamente quello che consigliamo di fare in presenza».

Come comportarsi durante le video-conferenze in diretta? Rispettare i turni di intervento per non creare confusione, spegnere i microfoni e le videocamere quando richiesto, attenersi alle indicazioni dell’insegnante. «La questione dell’abbigliamento non ci tocca direttamente perché noi abbiamo deciso di non far comparire in video i ragazzi, ma mantenere un abbigliamento consono, evitando i pigiami, e scegliere una postazione di lavoro adeguata, senza riprendere contesti personali o situazioni che possono creare disturbo, è fondamentale» continua De Nardo.

Infine, il vademecum dedica una regola alla sicurezza e limiti nell’uso degli schermi. «I ragazzi devono limitare i tempi davanti agli schermi dei dispositivi nel corso della giornata e seguire le indicazioni degli insegnanti e concedersi alcune pause – conclude –: vale per le videolezioni, ma anche per tutte le altre attività svolte davanti a un pc».
 

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