Dibattito sul fine vita De Monte: c’è differenza tra le Dat e l’eutanasia

MARTIGNACCO. Sala stracolma per il convegno su fine vita e testamento biologico, tema sempre di attualità e foriere di polemiche e posizioni divergenti. Al centro del dibattito, condotto dal vicedirettore del Messaggero Veneto Paolo Mosanghini, c’era la legge 219 del 2017, relativa al consenso informato e alle disposizioni anticipate di trattamento. «Bisogna fare attenzione a non confondere le disposizioni anticipate di trattamento con l’eutanasia o con la sospensione delle cure» ha detto il dottor Amato De Monte, che ha accompagnato Eluana Englaro nel suo ultimo viaggio. «La legge, infatti, dice che ogni persona maggiorenne e capace di intendere e di volere, in previsione di un’eventuale futura incapacità di autodeterminarsi e dopo avere acquisito adeguate informazioni mediche sulle conseguenze delle sue scelte, può attraverso le Dat, esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari – ha spiegato il dottor Amato De Monte – e il medico deve rispettarle». Delle tecniche di accompagnamento alla morte ha parlato lo psichiatra Roberto Urizzi; mentre il magistrato Oliviero Drigani ha sottolineato il concetto alla base delle Dat. All’incontro è intervenuto anche il notaio Matteo Mattioni. –

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