Di Natale: «Il mio erede? Un friulano»

«Speriamo che dalla squadra del Donatello possa uscire un campione di Udine che superi i miei 200 gol e regali emozioni alla città». Ma per ereditare il 10 bianconero e raggiungere questo traguardo, «dovrà amare questa maglia e rimanere qui, proprio come ho scelto di fare io».
Totò Di Natale spera che a far esaltare i nuovi spalti dello stadio di “casa” ci sia, dopo di lui, un friulano. Lo ha augurato questo giovedì 11 dicembre, durante la cerimonia ufficiale in cui ha ricevuto dalle mani del sindaco Furio Honsell l’encomio solenne “per il prestigio e il lustro portato alla Città attraverso gli straordinari traguardi sportivi che ha saputo conquistare con la maglia dell’Udinese”.
Occasione da festeggiare è stata il gol numero 200 in serie A, quello realizzato dal capitano allo stadio Friuli nella partita contro il Chievo Verona del 23 novembre. Quel gol che «ha fatto sussultare la città e lo ha fatto entrare nella storia del calcio italiano» per il sindaco Honsell.
Accompagnato dalla moglie Ilenia, che durante la consegna del riconoscimento con la dedica speciale non ha mascherato l’emozione, il capitano dell’Udinese è stato accolto a palazzo D’Aronco dal sindaco e dalla sua giunta che, dopo la consegna del sigillo della città qualche anno fa, ha voluto dimostrare nuovamente l’affetto e la gratitudine al campione «per aver legato la sua fama a Udine scegliendo di restare sempre qui con la sua famiglia».
Una scelta di vita, ha proseguito Honsell, che è allo stesso tempo «un complimento alla nostra Udine: avere un campione così in casa, è qualcosa di eccezionale, questa è la vostra città» ha concluso il sindaco. «Non è facile per un napoletano arrivare a Udine - ha spiegato Totò, che ha donato al primo cittadino una maglia e un quadro celebrativo del suo 200° gol in serie A -, ma dal primo giorno in cui ho messo piede qui, mi sono sentito in famiglia».
Per il bomber «sono stati undici anni fantastici: sono orgoglioso di questo riconoscimento da parte di una città che amo, in cui ho scelto di far crescere i miei figli e dove la mia famiglia si trova benissimo». Ma l’amore per la città, Di Natale, lo ha dimostrato anche fuori dal campo, dandosi da fare per i giovani, con l’impegno delle scuole di calcio: dopo l’Ancona, il Donatello nel segno di un progetto che vuole creare un polo calcistico giovanile udinese di altissimo livello. Il segreto per raggiungere questi risultati? «Andare a casa, stare con i miei figli, avere voglia di vivere e divertirsi» risponde il campione.
«Tutti conoscono il Totò calciatore, ma io conosco Antonio, una persona speciale, tranquilla che, finito il lavoro, è tutto casa e famiglia» conferma la moglie Ilenia. Per lui, infatti, sono queste le cose che contano. E anche se tra le tante offerte ricevute, ha rinunciato a qualche centinaia di migliaia di euro in più, poco importa, perché sono altri i valori fondamentali. «Rimanendo qui ho fatto la scelta più bella che potevo fare» ha ribadito Di Natale. E il calore della sua Udine e dei suoi tifosi, ancora una volta gli hanno detto grazie.
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