Dentista indagato per peculato
TOLMEZZO. Lavorava all’ospedale di Tolmezzo e poi si portava a casa il materiale medico, per utilizzarlo nel proprio studio di Villa Santina. È sulla base di questa ricostruzione accusatoria che, venerdì, i carabinieri del Nas di Udine hanno eseguito perquisizioni nell’ambulatorio pubblico e in quello privato del dentista Vincenzo Moscariello, 57 anni, residente a San Daniele. Al medico, da tempo nel mirino della Procura, è stato notificato l’avviso di garanzia per l’ipotesi di reato di concorso in peculato. Il pm di Tolmezzo che aveva aperto il fascicolo e coordinato le indagini - confluite ora alla Procura di Udine - aveva formulato già la richiesta al gip di applicazione nei suoi confronti della misura interdittiva della sospensione dal servizio.
Secondo l’accusa, il dottor Moscariello in più occasioni si sarebbe impossessato di uno strumento odontoiatrico e del materiale di consumo di proprietà dell’Azienda per i servizi sanitari n.3 “Alto Friuli” - di cui è appunto dipendente -, per un valore di circa 2 mila euro, allo scopo di servirsene nello studio privato per curare i propri pazienti. Il professionista, inoltre, si sarebbe appropriato di alcune somme di denaro, sulla cui quantificazione sono ancora in corso gli accertamenti degli investigatori, pagate dai pazienti per prestazioni erogate in ospedale e che sarebbero dovute finire quindi al Servizio sanitario nazionale.
Da qui, la decisione del pm di Udine di delegare ai carabinieri del Nas, al comando del capitano Antonio Pisapia, perquisizioni sia in ospedale, sia a Villa Santina. Il materiale odontoiatrico è stato posto sotto sequestro. Resta ancora sub iudice, intanto, la richiesta della misura interdittiva avanzata dalla stessa Procura nei suoi confronti. Trattandosi di peculato, ossia di un’ipotesi di reato commessa ai danni di un ente pubblico, prima di esprimersi il giudice è tenuto a sentire l’indagato.
L’interrogatorio si terrà domani mattina, davanti al gip del tribunale di Udine, Paolo Alessio Vernì. A fianco del medico ci sarà l’avvocato Carlo Serbelloni, nominato suo difensore di fiducia. Prematura qualsiasi linea difensiva. «Devo ancora vedere le carte e parlare con il mio cliente - ha detto il legale -. Le accuse formulate dagli inquirenti, comunque, sono ancora tutte da verificare». L’inchiesta potrebbe inoltre vedere coinvolte anche altre persone. Il capo d’imputazione, infatti, ipotizza un concorso di reato. Sul caso, le indagini preliminari sono tutt’ora in corso.
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