Delitto Aldovrandi, scia friulana

Fra i poliziotti condannati una sanvitese e un agente in servizio a Tarvisio
Patrizia Aldrovandi (s) madre di Federico, Ilaria Chucchi, sorella di Stefano (c) e Lucia Uva (d) , sorella di Giuseppe fotografate il 10 Giugno 2011 al tribunale di Bologna durante la lettura della sentenza che conferma la condanna per i quattro agenti di polizia accusati di aver provocato la morte di Federico Aldrovandi nel 2004 a Ferrara .Carcere per Paolo Forlani, Monica Segatto e Luca Pollastri, tre dei quattro poliziotti condannati in via definitiva a tre anni e sei mesi per l'uccisione di Federico Aldrovandi, il 18enne morto nel 2005 a Ferrara in un controllo di polizia. Lo ha deciso il Tribunale di sorveglianza di Bologna. ANSA - MICHELE NUCCI
Patrizia Aldrovandi (s) madre di Federico, Ilaria Chucchi, sorella di Stefano (c) e Lucia Uva (d) , sorella di Giuseppe fotografate il 10 Giugno 2011 al tribunale di Bologna durante la lettura della sentenza che conferma la condanna per i quattro agenti di polizia accusati di aver provocato la morte di Federico Aldrovandi nel 2004 a Ferrara .Carcere per Paolo Forlani, Monica Segatto e Luca Pollastri, tre dei quattro poliziotti condannati in via definitiva a tre anni e sei mesi per l'uccisione di Federico Aldrovandi, il 18enne morto nel 2005 a Ferrara in un controllo di polizia. Lo ha deciso il Tribunale di sorveglianza di Bologna. ANSA - MICHELE NUCCI

Fra i quattro poliziotti condannati per il pestaggio e la morte del diciottenne ferrarese Federico Aldrovandi ce n’è uno che da due anni è in servizio alla polizia di frontiera di Tarvisio. Si tratta di Paolo Forlani, cinquantaduenne di origini ferraresi, ma residente in Friuli.

Assieme a lui Monica Segatto, 48 anni, di origini sanvitesi, da mercoledì sera rinchiusa in una cella del carcere femminile di Rovigo.

La sentenza definitiva del tribunale di Bologna nei suoi confronti è di tre anni e sei mesi di reclusione per il pestaggio e la morte di Aldrovandi, avvenuta nel 2005 a Ferrara. Come si ricorderà lo studente ferrarese diciottenne la notte del 25 settembre 2005 decise di tornare a casa a piedi dopo aver trascorso la serata in un locale dopo aver assunto sostanze stupefacenti e alcol. Incappò nella pattuglia “Alfa 3” con a bordo Enzo Pontani e Luca Pollastri, raggiunta poi dalla volante “Alfa 2”, con a bordo Paolo Forlani e Monica Segatto. Ci fu uno scontro tra i quattro poliziotti e il giovane che divenne molto violento (durante la colluttazione due manganelli si spezzano) e portò quest’ultimo alla morte, sopraggiunta per “asfissia da posizione”, con il torace schiacciato sull’asfalto dalle ginocchia dei poliziotti.

Da qui la condanna, ma tre anni sono coperti dall’indulto: resteranno quindi da scontare sei mesi di detenzione.

Con Paolo Forlani e Monica Segatto sono stati condannati, con la stessa pena, anche Paolo Forlani, cinquantaduenne ferrarese che da due anni è in servizio alla polizia di frontiera di Tarvisio, e Luca Pollastri, quarantaduenne di Portomaggiore.

La pena è stata inflitta per l’ipotesi di eccesso colposo nell’omicidio colposo. A nulla sono valse le richieste avanzate dai rispettivi legali difensori di affidamento in prova ai servizi sociali, per il periodo di sei mesi. Gli avvocati della difesa avevano chiesto in subordine la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari.

Il tribunale, del resto, ha sottolineato come da nessuno dei tre condannati siano emersi segnali concreti di ravvedimento.

Resta ancora da definire la posizione dell’altro poliziotto. Il tribunale di sorveglianza di Bologna, infatti, si pronuncerà il 26 febbraio per quanto riguarda il quarto agente condannato in via definitiva per la stessa vicenda, Enzo Pontani, 47 anni, originario di Venezia, per il quale l’udienza è stata rinviata per vizio di notifica.

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