Danilo Callegari sulla “Montagna dello spirito”

L’immagine di Danilo Callegari in preghiera in uno dei numerosi templi, un rito che si rinnova ogni volta che si trova ad affrontare una nuova avventura in questi Paesi, annuncia la partenza per la sua nuova sfida, quella targata 2016: il Manaslu, 8.163 metri, ottava vetta al mondo per altezza, situata nel cuore della catena himalayana nel centro del Nepal. Callegari sarà da solo, senza ossigeno e in completo stile alpino. Arrivato a Kathmandu il 28 agosto, da oggi affronterà la prima parte: l’avvicinamento al campo base (a 4.400 metri) con un trekking di circa 6 giorni attraverso foreste, valli incantate solcate da fiumi impetuosi e vertiginosi canyon.
Una volta arrivato al campo base, il programma di Danilo è quello di montare quattro campi alti prima dell’attacco alla cima. Da campo 4, ai limiti della famosa “zona della morte”, dove non esistono più modo e tempo per l’acclimatamento, Callegari attaccherà subito la vetta partendo a notte fonda, per ridiscendere a campo 4 il giorno stesso. Allenamenti, preparazione, concentrazione, professionalità e poi il via verso il cielo himalayano e verso la “Montagna dello spirito”. Il Nepal come stazione per prepararsi alle prossime imprese, ma anche scelta di vita per confrontarsi con una zona del mondo affascinante e ricca di storia.
Il Manaslu è un gigante di ghiaccio, neve e roccia. Callegari affronterà questo 8 mila in solitaria, veloce, leggero e senza l’ausilio dell’ossigeno supplementare. L’ennesimo appuntamento con l’estremo, alla base del quale ci sono due precise motivazioni, una personale e una tecnica. «E’ una sorta di richiamo verso queste altissime vette, un sentimento che parte dalla mia interiorità più profonda. La quasi necessità di salire verso il cielo», spiega l’esploratore, che aggiunge poi come questa scalata sia propedeutica alla preparazione per la conclusione del grande progetto: “7summits solo project”. Si tratta di un macro-progetto iniziatosi nel 2011 che include 7 spedizioni in 7 continenti per raggiungere la cima delle 7 vette più alte unendo all’impresa alpinistica altre discipline estreme. Avventura allo stato puro, dove in ogni tappa l’asticella della sfida si alza ogni volta di più.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto