Daniele la Bilancia ed Ernest

Laureato all’Università di Udine (sede di Pordenone) in tecnologie multimediali, ma con una grande passione per la pesca e la natura, Daniele Ciprian ama trascorrere le giornate sulle rive dello Stella dove, costruita su palafitte, c’è La Bilancia, confortevole chalet in cui accoglie gli amici per proporre spuntini a base di pesce freschissimo, da lui stesso pescato poche ore prima con la gigantesca rete (appunto la bilancia) che si ammira sospesa sul fiume. Tutto questo succede a Piancada di Palazzolo, fuori dall’abitato, dove un intreccio di stradine tra il verde porta allo Stella e alla sua “riserva naturale” che si affaccia sulla laguna di Marano.
Daniele Ciprian, classe 1981, nato (e residente) a Latisana, ha ereditato la Bilancia dal nonno Giuseppe (Bepi) che la gestiva dagli anni ’70. Bepi è mancato tre anni fa, quasi novantenne, e con lui è scomparso un personaggio di tipo hemingueyano (si pensa subito a Il vecchio e il mare o Al di là del fiume e tra gli alberi). Anche perché nel casone, ristrutturato di recente (i lavori non sono ancora finiti) da Daniele, troneggia una grande foto dello scrittore di Addio alle armi e della Grande Guerra con la quarta moglie Mary. Sulla quale c’è la dedica: «For Giuseppe Ciprian from his friends Mary and Ernesto Hemingway». E la data: «6 maggio 1954».
Non è certo che Hemingway sia stato ospite della Bilancia, anche se quei luoghi li conosceva, perché inseriti nei suoi itinerari – tra Stella e Tagliamento – di appassionato cacciatore e pescatore. Sta di fatto che Ernest e Bepi si erano conosciuti a Venezia, all’hotel Gritti, dove lo scrittore soggiornava durante le sue visite in Italia e dove il friulano, prima di cominciare l’attività di “ristoratore per gli amici” a Piancada, lavorava come maitre. C’era stata anche una parentesi latisanese con l’osteria Sot la Nape, poi diventata un eccellente ristorante che «faceva la concorrenza – racconta il nipote – alla celebrata Bella Venezia».
Bepi Ciprian, sposato con Regina Pinzin, oggi ottantaquattrenne, ha avuto un figlio, Maurizio, del 1954, che lavora in banca a Udine, dove abita. Quando gli è morto il padre, Maurizio ha passato l’eredità della Bilancia a Daniele, l’unico figlio (su quattro) interessato a seguire la strada aperta dal nonno. La passione per le barche e per la pesca Daniele l’ha avuta fin da piccolo: a 6 anni andava già in vacanza a Piancada. Il giovane, che ha cominciato facendo lo skipper ha intensificato il servizio di noleggio canoe e ha acquistato il giardino retrostante il casone che figura come comodo accesso e parcheggio. Daniele, innamorato della laguna e della pesca (ama anche i viaggi e la fotografia: “sono stato - racconta - nei Caraibi e in Australia , naturalmente per pescare!), ha tante idee per realizzare un “turismo alternativo”.
Oltre che della pesca (branzini, passere, acquadelle-frittura. ma anche trote, alici, cefali e - in novembre e dicembre - anguille), Daniele si occupa anche dell’orto (angurie e meloni). L’acqua per cucinare gli viene da un pozzo artesiano che raggiunge un falda a 270 metri di profondità. Trascorre alla Bilancia 12-14 ore il giorno, riceve gli amici, una ristretta cerchia su prenotazione.
Con i lavori di ristrutturazione ha cercato di mantenere la stessa struttura e tipologia del locale, ma “oggi è una sfida”, dice Daniele, ricordando gli ostacoli burocratici che si frappongono. Ha la licenza professionale per la pesca, la vendita del pesce e il noleggio delle canoe, ma per il resto “sono bloccato”. Vorrebbe ampliare l’attività, dando così lavoro ad alcune persone, ma non è possibile... “Ci sono clienti del Nord Europa che arrivano con i camper. E spesso devo dire di no...”
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