Dal Guggenheim è tornato a Udine il quadro futurista

È stato esposto per 9 mesi al celebre museo di New York “Prima che si apra il paracadute” a Casa Cavazzini
Udine 18 settembre 2014 arrivo quadro da new york Telefoto Copyright Petrussi Foto Turco Massimo
Udine 18 settembre 2014 arrivo quadro da new york Telefoto Copyright Petrussi Foto Turco Massimo

UDINE. Il dipinto è uno dei fiori all’occhiello di Casa Cavazzini che, con giusto orgoglio, lo ha messo per nove mesi nelle sapienti mani del Guggenheim New York. Da ieri, però, “Prima che si apra il paracadute” - opera emblema dell’aeropittura futurista di Tullio Crali - è rientrato a Udine, giusto in tempo per tornare a far bella mostra in occasione di un convegno che porta con sé il senso anche di questa fortunata collaborazione tra il museo civico di Udine e la galleria newyorkese.

Sabato 20, infatti, proprio a Casa Cavazzini si svolgerà a partire dalle 9.30 un incontro dal titolo “Privato e arte”, curato dalla società On Art in collaborazione con i Civici Musei di Udine, durante il quale pubblico e privato dialogheranno su opportunità e prospettive di collaborazione nel campo dell’arte e della cultura.

«In Italia si parla ancora troppo poco dei rapporti che possono e devono intercorrere tra imprenditoria privata e il mondo dell’arte – ammette il direttore dei Civici Musei di Udine Marco Biscione - e noi, grazie all’idea di On Art, vogliamo cominciare a seminare un po’ di idee, partendo dal dialogo, per poter quanto prima raccogliere i frutti di una più stretta collaborazione».

L’incipit viene dall’Art bonus, il decreto convertito in legge lo scorso luglio, che prevede misure per favorire il mecenatismo culturale attraverso un credito di imposta al 65% per gli anni 2014/15 e al 50% per il 2016. In altre parole, detrazioni fiscali per privati che investono nel settore “arte”. Dunque decreto Art bonus, fiscalità di vantaggio e misure che agevolano imprese e privati che credono nella cultura, saranno i temi trattati nel convegno in programma a Casa Cavazzini, al fine di offrire un contributo fattivo alla soluzione di necessità indotte dalla crisi.

«Non vogliamo però – continua Biscione - che il tutto si riduca ad un fatto meramente economico. Il nostro intento è far capire ai privati che l’investimento in cultura è un valore aggiunto non quantificabile fiscalmente e, d’altro canto, vorremmo che anche i musei si aprissero alla società, per un cambio di prospettiva che non li leghi, come stato finora, esclusivamente a fondi pubblici».

Quella del convegno sarà, dunque, l’occasione che mancava per approfondire la conoscenza sulle disposizioni recentemente adottate ed esaminare la ridefinizione dei rapporti fra le necessità della cultura, i contribuiti e gli investimenti dei privati nel nostro Paese.

«Da parte dei musei – conclude Biscione - vorremmo che la sensibilizzazione fosse reciproca, perché ci piacerebbe assimilare la velocità di adattamento ai cambiamenti tipica dei settori privati, che è decisamente più snella di quelli pubblici». Tra i relatori del convegno, al quale parteciperà il presidente della Commissione Cultura della Regione FVG Vincenzo Martines, ci saranno Alberto Righini, esperto di fiscalità internazionale, Gino Colla, presidente di OnArt, Vania Gransinigh, conservatrice di Casa Cavazzini e il direttore del Museo Guggenheim di Venezia, Philip Rylands.

E proprio il modello “Guggenheim” sarà quello a cui ambirà, con le dovute proporzioni, Casa Cavazzini nella sua futura progettualità. E mentre a Casa Cavazzini si comincia a seminare per un futuro raccolto di collaborazione con l’imprenditoria privata, riprendono anche le iniziative del servizio didattico dei Civici Musei.

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