Dal centro di Udine allo stadio sulla metro-leggera

UDINE. Lo stadio Friuli nella veste di cittadella del divertimento collegato dalla metropolitana leggera con il resto della città può diventare il bacino d’utenza del centro commerciale naturale. Nei due piani sopra e sotto il campo di gioco con destinazione d’uso ludico, sporvico e ricreativo, non sorgerà alcun centro commerciale. Su questo concetto si è svolto, l’altra sera, negli studi di Udinese Channel, il dibattito sulla cittadella del divertimento che l’Udinese calcio vuole realizzare nell’impianto dei Rizzi.
Lo studio di fattibilità frutto dell’analisi dei potenziali fruitori parte da dati certi: ogni giorno in autostrada transitano 10.400 veicoli, quasi 4 milioni in un anno, mentre un milione di friulani raggiunge Udine in un’ora. E il sindaco potrebbe tirar fuori dal cassetto il progetto della metropolitana leggera sul sedime della ferrovia. Il condizionale è d’obbligo perché senza la partecipazione della Regione o di altri privati difficilmente il Comune riuscirà a realizzarlo.
Il progetto
Nei 20 mila metri quadrati disponibili nei due piani dello stadio, escluso il campo da gioco, sorgeranno un centro fitness (3.160 metri quadrati), un centro medico (1.100 metri quadrati), una birreria (1.000 metri quadrati), l’Udinese store e uno spazio dedicato alla grande distribuzione dei marchi sportivi, un ristorante con negozio di alimentari di alto livello (1.100 metri quadrati), il football center (3.160 metri quadrati), il museo dello sport e una sala conferenze da 1.200 posti. L’investimento ammonta a 25 milioni di euro tanti quanti quelli necessari per costruire il nuovo stadio. Questo il progetto di massima che ha convinto anche i consiglieri di maggioranza, Pierenrico Scalettaris (Pd), Enrico D’Este (Innovare), Andrea Sandra (Sel) con Hosam Aziz (Pd) che mantiene qualche perplessità, e dell’opposizione Vincenzo Tanzi di Forza Italia.
Gli investitori
«Abbiamo ricevuto diverse manifestazioni di interesse» ha assicurato il direttore amministrativo dell’Udinese, Alberto Rigotto, senza entrare nel merito della possibile trattativa con Wanda group. «Si tratta di partner italo-stranieri» ha aggiunto auspicando di avere un quadro più preciso entro la fine dell’anno». L’obiettivo è chiudere il cantiere dello stadio e, contemporaneamente, aprire quello della cittadella del divertimento.
Il dialogo con la città
Considerato che l’intenzione è quella di far dialogare il polo dello stadio con la Fiera di Udine, il Città fiera e il centro storico, Da Pozzo ha proposto la realizzazione della metropolitana leggera e il sindaco ha confermato di avere già il progetto nel cassetto. Per realizzarlo Honsell, sempre secondo Da Pozzo, dovrebbe battere cassa in Regione, la stessa che ha destinato decine di milioni di euro al teatro triestino. Udine, insomma, merita una chance che potrebbe arrivare proprio dallo stadio. «La metropolitana leggera pensata due anni fa - ha spiegato Honsell - segue il sedime della ferrovia con la possibilità di connettersi al sedime, mai realizzato, che andava a Majano anche se c’è chi vorrebbe mantenere il verde».
La variante urbanistica
Questo resta il nodo da sciogliere visto che il sindaco ha quasi escluso il ricorso alla legge Del Rio che semplifica l’iter amministrativo. «Il contratto per la cessione del diritto di superficie lascia ampia possibilità di realizzare opere accessorie, ben venga quindi questa opportunità che cercherò di favorire perché il contratto già la prevede» ha ripetuto il sindaco riconoscendo che «c’è un aspetto giuridico da approfondire per capire in che misura il progetto incide nel contratto. A fare chiarezza saranno i giuristi».
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