Da una foto in bianco e nero abbiamo narrato l’indicibile

Natalija Bezhanoska
Alessandra Florea
ISTITUTO SARPI SAN VITO AL T.
Il progetto “La memoria siamo noi”, finanziato della Regione, nasce da un accordo di collaborazione tra alcuni Istituti del Friuli occidentale ed il Comune di San Vito al Tagliamento. Abbiamo aderito ad una delle azioni di tale progetto dal titolo “Narrare l’indicibile”, gestita e progettata dall’associazione “Quarantasettezeroquattro”, in particolare dai professori Alessandro Cattunar e Alessia Tamer, che, assieme ai colleghi Sara Antoniali e Lorenzo Agnolin, ci hanno accompagnati durante lo sviluppo delle lezioni online.
A portarci indietro nel tempo è stata una foto in bianco e nero, uomini, donne e bambini, disposti in due file, all’entrata del campo di Auschwitz; questa immagine ha suscitato in noi molte riflessioni e interrogativi, centrando in pieno l’obiettivo del progetto.
Prima di intraprendere questo percorso, ci è stato chiesto di leggere alcuni estratti di libri a tema Shoah. Li abbiamo analizzati da due punti di vista, quello delle vittime e dei carnefici, allo scopo di farci conoscere e comprendere le motivazioni, i pensieri e le ideologie che hanno portato allo sterminio.
Durante questi incontri, abbiamo appreso l’importanza di documentarci sui fatti, guardando entrambi i lati della medaglia e questo ci ha portati a riflettere, senza dare nulla per scontato. Abbiamo aperto la mente e gli occhi per vedere oltre le apparenze, imparando che non è la divisa a fare l’uomo cattivo; le Ss non potevano passare intere giornate ad uccidere e tornare a casa dalle famiglie come nulla fosse e dormire tranquilli.
La prima domanda che ci siamo fatti è stata “come è potuto accadere? ”. È incredibile come Hitler ha saputo approfittare del momento di crisi, per manovrare le menti della popolazione tedesca che stava cercando un briciolo di speranza. Un leader forte, capace di far rifiorire la Germania, fu così che diffuse la sua idea di nazione, la Weltanschauung.
La fase conclusiva del progetto ci ha visti impegnati nella stesura di un abbecedario, in cui abbiamo riunito vari termini relativi alla Shoah, approfondendoli sia dal punto di vista delle vittime che dei carnefici. —
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