Da Philadelphia alla Val Dogna: Katia torna bimba
Curiosità per come nasce un formaggio di malga, ma anche ammirazione per un paesaggio mozzafiato e per il ritmo “slow” di questo angolo della Val Dogna. Tutti ingredienti che, mescolati assieme,...

Dogna 5 Agosto 2017. Visita alla Malga di Plan di Spadovai. © Foto Petrussi -Soravito
Curiosità per come nasce un formaggio di malga, ma anche ammirazione per un paesaggio mozzafiato e per il ritmo “slow” di questo angolo della Val Dogna. Tutti ingredienti che, mescolati assieme, hanno regalato una giornata speciale alla trentina di persone che ha partecipato all’evento promosso dal Messaggero Veneto a Malga Plan dei Spadovai.
Fra chi ha aderito c’è anche Santina Beltrame, 87 anni, udinese, rimasta affascinata da questo gioiello di montagna friulana. «Non ero mai stata qui – confessa – e sono rimasta davvero senza parole dalla bellezza di questo luogo. Appena ho visto le montagne ho provato un’emozione fortissima, si respira una pace incredibile. Poi la giornata è splendida e viverla quassù la rende ancora più speciale».
Santina è arrivata in quota assieme alla figlia Sara («Ma se lei non avesse potuto, sarei venuta anche da sola», rivendica con orgoglio) e ha ascoltato con grande interesse le parole di Ennio Pittino, tecnico caseario dell’Ersa, e del casaro Rino Monego: «È stato molto affascinante scoprire come si fa il formaggio – conclude – ed è bello imparare qualcosa di nuovo. Un plauso al Messaggero Veneto per l’iniziativa che ci ha consentito di scoprire queste cime incantate».
Chi, invece, ha respirato... aria d’infanzia è Katia, originaria di Cividale ma che da sette anni si è trasferita per amore vicino a Philadelphia, negli Stati Uniti. «Da bambina – rievoca con un sorriso colmo di piacevoli ricordi – andavo sul Montasio tutte le estati, ancora prima che ci fosse l’elettricità. Qui ho imparato a giocare a carte, e ogni mattina andavo a prendere il latte e il formaggio».
Ora è in Friuli in vacanza e anche lei, grazie all’iniziativa della community “Noi Mv”, ha potuto ammirare per la prima volta la bellezza della Malga Plan dei Spadovai: «Devo dire che me ne sono innamorata a prima vista, e in futuro tornerò sicuramente quassù», conclude. Ha voluto concedersi il bis, invece, Piercarlo Basso di Udine. Lui aveva già partecipato all’evento organizzato il 15 luglio scorso dal Messaggero Veneto a Malga Pura, ad Ampezzo, ma non si è lasciato scappare l’occasione di conoscere da vicino le meraviglie della Val Dogna, accompagnato dal nipote Andrea: «Mi ha spinto la passione per la montagna, io qui davvero rinasco – confida con un sorriso – e devo dire che Malga Plan dei Spadovai non è un luogo qualsiasi».
Che cosa intende? «Il percorso è lungo e affascinante, chi viene fin quassù è perché lo vuole veramente e ha una profonda conoscenza della montagna. Mi ha colpito molto la produzione “ridotta” di formaggi, a servizio dell’agriturismo e che rende ogni cliente fortunato nel poter assaggiare un prodotto unico. Qui ci si sente in un posto esclusivo, nel senso buono del termine. E i cimeli di guerra che si intravedono da queste parti, con tutto il loro carico di storia, rendono il contesto ancor più affascinante». Tutti conquistati, dunque, da questo gioiello che brilla in Val Dogna. Un luogo semplice, ma proprio per questo ancora più straordinario.
(lu.p.)
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