Da casellante a imprenditore e il chiodo fisso per la politica: Bini realizza il suo Progetto

Nato a Latisana, 50 anni a dicembre, è stato uno studente-lavoratore L’assessore ha fondato e guidato Euro&Promos prima coop e ora spa .

Da casellante durante l’estate mentre studiava all’università a capitano d’impresa con il pallino per la politica. Sergio Emidio Bini, friulano doc, può dire d’aver coronato i suoi sogni già nei primi 50 anni, quelli che compirà a dicembre. In maggio il governatore Massimiliano Fedriga lo ha voluto in giunta, affidandogli le Attività produttive. Un traguardo ambito per Bini che due anni prima aveva cominciato a costruire il percorso per arrivare proprio lì, a quel tavolo dove si fanno le scelte politiche e si decidono molti destini.

Nato a Latisana e residente a Pavia di Udine l’imprenditore fonda la sua Euro&Promos a metà anni Novanta, come cooperativa di servizi attiva nelle pulizie industriali, nella ristorazione, nella logistica. Ha poco più di 25 anni Bini e racconta che quella fu un’intuizione, perché «il settore, prima governato solamente dal pubblico, si apriva anche ai privati», ricorda. Bini si lascia trascinare da quell’intuizione. Giovane studente in Scienze politiche lascia l’università – e i caselli autostradali che gli garantivano qualche soldino per gli studi – e si butta a capofitto nella fondazione della sua creatura.

Tanto che da quando esiste Euro&Promos ne ha sempre tenuto il timone, presidente fino all’approdo in giunta regionale, quando si è dimesso da tutte le cariche in azienda. Un’impresa “gioiellino”, trasformata da cooperativa a società per azioni all’inizio del 2017 (per l’ira di molti dipendenti e del sistema cooperativo). È anche quella una tappa del disegno di Bini. Che – è il 2016 – parte dall’associazione Progetto Fvg per organizzarsi politicamente, per radunare energie e idee, concretizzate un anno dopo in una lista civica che corre alle regionali dell’aprile 2018 (con buoni risultati per essere nata dal nulla), sfida Forza Italia e oggi è un partito. Bini fa dell’esperienza imprenditoriale la carta per fare politica.

Tanto che quando si comincia a sussurrare che potrebbe essere lui il nuovo assessore alle Attività produttive, al commercio, al turismo, alla cooperazione, si moltiplicano i mugugni su presunti conflitti d’interesse, risolti, per legge. Prima della politica Bini ha guadagnato e messo a frutto risparmi. La dichiarazione dei redditi ne fa l’esponente della Regione più ricco. Compresi gli investimenti, per oltre 800 mila euro, tutti dichiarati. Non ha cariche nella Euro&Promos Spa l’assessore, mantiene però 749 mila 624 azioni della società in un portafoglio che conta anche 1.200 azioni della Banca Popolare di Cividale, 1.437 della Popolare di Vicenza, 2.142 di Unipol, 1.046 di Generali Assicurazioni, 1.000 di Servizi Italia Spa, 117 di Unicredit e 50 di Monte dei Paschi. Non solo. Bini dichiara due obbligazioni della Banca popolare vicentina, 522 mila 727 euro alla voce “gestione patrimoniale fondi” e altri 113 mila 840 con identica dicitura. E poi 80 mila 052 euro in assicurazione vita ramo1, 50 mila 746,45 in un fondo comune obbligazionario e 49 mila 978 euro in gestione patrimoniale di fondi. Vive a Pavia di Udine dove ha l’usufrutto della casa, mentre l’abitazione di proprietà è a Lignano Sabbiadoro, con due garage.

Adesso fa l’assessore regionale Bini con il suo partito Progetto Fvg, la sua seconda creatura. Se avrà successo come la prima è presto per dirlo. —


 

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