Cultura, addio a Francesco Lotti farmacista ed erede dei Mantica

Il mondo della cultura ha detto addio a Francesco Lotti, farmacista e uomo di cultura, spirato a 91 anni per le complicazioni di un malore che lo aveva colto qualche tempo fa.
Lotti, a lungo titolare della farmacia col cognome di famiglia, in corso Roma, aveva lavorato sino alla soglia dei 90 anni e aveva poi ceduto l’attività ai Della Torre.
Lascia nel dolore la moglie, i due figli, la nuora, l'adorato nipote, la sorella e i parenti tutti.
I funerali saranno celebrati domani alle 10.30 nel duomo di Spilimbergo, ove il feretro giungerà dall'ospedale locale. La tumulazione avverrà poi nel cimitero di Zoppola. Il rosario verrà recitato oggi alle 18.30 nella chiesa dei Santi Giuseppe e Pantaleone.
Il nome di Francesco Lotti, però, non è legato solo alla medicina. Suo padre, Pietro, sposò nel 1927 Maria di Montereale Mantica e chiese ai coeredi di poter acquistare l’intero archivio di famiglia, conservato all’epoca sia a Palazzo Mantica sia in una casa colonica di Piandipan, in cui una parte delle carte e delle pergamene erano state portate per prudenza, visti i problemi del palazzo. Raggiunto un accordo coi parenti, come accertò Giovanni Zanolin in una accurata ricerca storica, Francesco Lotti spostò l’intero archivio nella sua casa dominicale di Zoppola. Un patrimonio che, solo grazie a Lotti e alla sua lungimiranza, fu donato all’Archivio di Stato di Pordenone. Oggi occupa 45 metri lineari di scaffali. —
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